Contenzioso pari a circa 300 milioni di euro e debito aziendale nel 2018 di circa 53 milioni di euro per l’Asp di Catanzaro

Nella proroga alla gestione commissariale si incita l'opera di risanamento della terna commissariale contestata in loco

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    Se la terna commissariale che guida l’Asp di Catanzaro terminerà il proprio mandato a settembre, dopo la proroga di 6 mesi ai 18 indetti il 13 settembre 2019, sabato sono state pubblicate le motivazioni contenute nel provvedimento firmato dal ministro Lamorgese.

    «Il prefetto di Catanzaro, con relazione del 24 dicembre 2020, ha riferito sull’attività svolta e sui positivi risultati conseguiti dalla commissione straordinaria, rappresentando, peraltro, che l’avviata azione di riorganizzazione e riconduzione alla legalità dell’ente non può ritenersi conclusa e ha quindi proposto la proroga della gestione commissariale», si legge nella relazione del Ministro dell’Interno, anche se tra gestione Covid (mancanza di un bollettino specifico, ritardi nel tracciamento positivi e comunicazione dati, etc) e della vicenda Sant’Anna (l’Asp si è costituita anche parte civile nel processo, oltre che avversa nei ricorsi al Tar, venendo ora contestata per i ritardi dell’accreditamento delle prestazioni), oltre all’assistenza ordinaria nei 3 ospedali e territorio di competenza, non sono mancate in questi mesi le reprimende verso l’azienda sanitaria provinciale da più parti.

    Nella riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 22 dicembre 2020, con la partecipazione del procuratore della Repubblica di Catanzaro, si sottolinea sia «emersa la necessità di prorogare la gestione commissariale per l’ulteriore periodo di 6 mesi per il completamento della complessa opera di risanamento dell’ente» poiché «l’attività della commissione straordinaria e’ stata da subito improntata alla sostanziale discontinuità rispetto al passato, con azioni rivolte a ripristinare la legalità dell’azione amministrativa, partendo innanzitutto dalle criticita’ individuate in sede di accesso»

    In particolare si sottolinea che «e’ stato costituito un «ufficio antimafia» posto alle dirette dipendenze della Direzione generale con il compito di dare compiuta attuazione alle normativa antimafia in azienda; e’ stato altresi’ approvato uno schema contrattuale da utilizzare nei rapporti tra l’Azienda sanitaria e le strutture private socio-sanitarie e socio-assistenziali nel quale sono espressamente previsti il divieto di cessione del contratto, il divieto di cessione del credito e la rescissione in danno in caso di accertamento antimafia positivo».

    Si parla poi di «una incisiva azione di riorganizzazione della struttura dirigenziale provvedendo, tra l’altro, a nominare un nuovo direttore sanitario, un nuovo direttore amministrativo e a rinnovare tutti i capi Dipartimento; inoltre, in attuazione del piano di reclutamento del personale approvato dal commissario ad acta e’ stata promossa l‘assunzione di 89 operatori sanitari, a cui si aggiunge il personale assunto utilizzando i fondi dell’emergenza sanitaria da Covid-19 pari ad ulteriori 159 unita‘», anche se i nuovi ingressi previsti sono ancora insufficienti a coprire i vuoti di organico legati a pensionamenti o congedi di vario tipo

    «E’ stata, altresi’, riorganizzata l’Unita’ operativa complessa (UOC) denominata «Gestione tecnico patrimoniale», ufficio particolarmente interessato dalle indagini giudiziarie dell’aprile 2020 la cui attivita’ e’ stata prioritariamente indirizzata al riesame dei procedimenti facenti capo a tale settore per i quali la relazione della commissione di accesso ha rilevato profili di illiceita’ o di illegittimita’» ed inoltre «al fine di rendere piu’ efficiente la fase programmatoria degli acquisti di beni e servizi ed evitare il frequente ricorso alla proroga dei contratti in essere – definita una «prassi ordinaria e tacita» – oltre che per velocizzare il pagamento delle relative fatture, la terna commissariale ha posto in essere misure organizzative negli uffici preposti, ricorrendo al Me.Pa. per tutte le gare sotto soglia comunitaria e provvedendo ad avviare con la Consip e con la centrale di committenza regionale apposite convenzioni per le gare di acquisti di beni e servizi di importo superiore; tali misure hanno gia’ consentito di ottenere un risparmio nelle spese ordinarie dell’ente e un miglioramento dei servizi».

    Per garantire una maggiore trasparenza nella gestione delle procedure di spesa, l’organo commissariale ha predisposto «apposita reportistica, quale strumento aggiuntivo di rilevazione e storicizzazione dei pagamenti, per la gestione analitica delle movimentazioni finanziarie e per migliorare i rapporti con i creditori dell’Azienda sanitaria, prevenendo cosi’ il verificarsi di situazioni di criticita’ che gia’ in passato hanno comportato notevoli sofferenze finanziarie derivanti da azioni esecutive e da danni per interessi e spese legali sostenute dall’Azienda».

    Nello specifico al centro dell’attenzione della commissione straordinaria «vi e’ stata l’esigenza di ridurre il notevole carico di contenzioso pari a circa 300 milioni di euro e il recupero del debito aziendale quantificato, nell’anno 2018, in circa 53 milioni di euro. Per porre rimedio a tale situazione, l’organo commissariale ha avviato una riorganizzazione della spesa, in particolare quella relativa alla gestione del patrimonio immobiliare in uso e di proprieta’; e a tal fine ha predisposto un apposito regolamento di gestione patrimoniale mobiliare ed immobiliare ed e’ stata disposta la messa a reddito del patrimonio disponibile ed indisponibile dell’ente attualmente inutilizzato. Inoltre, sono state avviate tutte le necessarie misure organizzative e di indirizzo tese a migliorare la sinergia tra i diversi uffici, con particolare riferimento all’ufficio legale e al servizio economico finanziario dell’ente, allo scopo di ridurre e gestire meglio il contenzioso».

    La proroga viene così concessa «per completare le attivita’ in corso, con riferimento: al completamento delle procedure per gli appalti di lavori, beni e servizi; alla revisione dei regolamenti aziendali; alla compiuta applicazione del piano delle performance adottato per gli anni 2020/2021; all’implementazione delle verifiche antimafia; al consolidamento del lavoro della task force costituita per la liquidazione delle fatture arretrate; al completamento del sistema di razionalizzazione e dismissione di fitti; all’avvio del piano di fabbisogno territoriale; al completamento dell’azione di razionalizzazione della spesa e del rientro del debito aziendale, oltreche’ per dare concreta attuazione ad un sistema organizzativo di rotazione degli incarichi».

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