Al reparto di Malattia infettive del Pugliese Ciaccio. Ecco la fotografia del Covid oggi a Catanzaro

Come muta il Coronavirus. I numeri. Le varianti. I vaccini. Il racconto di oltre un anno nella guerra al virus. Le sfide ma anche le gioie, come la nascita di una bambina in reparto

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    I volti stanchi  provati ma energici  di medici e infermieri, la loro resistenza senza sosta a combattere il Covid. Eccoli, in prima linea:  il  reparto di Malattie Infettive del Pugliese Ciaccio, il più importante presidio regionale contro il Coronavirus insieme al reparto di Terapia intensiva.

    I momenti più difficili, l’anno scorso, ‘nel doverci organizzare contro un nemico  sconosciuto, con la paura anche per le nostre famiglie’. I giorni infiniti e duri, ma anche le gioie profonde ‘ogni volta che un paziente è uscito da qui dimesso sulle proprie gambe’.

    L’importanza di vaccinarsi, tutti e il prima possibile, senza esitazioni, perché è al momento l’unica vera arma contro il virus.

    Abbiamo fatto il punto con il direttore del Unità operativa di Malattie Infettive dell’ospedale Pugliese CIaccio e la dottoressa dello stesso reparto Viviana Vespertini.

    I numeri, le varianti, l’evoluzione, i vaccini. Una fotografia dei contagi da Covid 19 in questo momento dall’ospedale Pugliese Ciaccio

    Cominciamo dai numeri: oggi sono 27 i ricoverati per Covid a Malattie Infettive del Pugliese. Sette i pazienti in Terapia intensiva.

    PROPRIO ORA SERVE TENERE ALTA LA GUARDIA

    ‘La pressione sugli ospedali in genere e anche sul Pugliese Ciaccio si è alleggerita – afferma la dottoressa Viviana Vespertini – ma è proprio questo il momento in cui l’attenzione deve essere massima. Perché potrebbero esserci davvero seri problemi se si pensasse che sia tutto finito e se non si utilizzano più tutte le misure di prevenzione si potrebbe profilare l’ennesima ondata.

    Sui dati di oggi, ed è di fondamentale importanza, ha influito senza dubbio l’avanzamento della campagna vaccinale di cui vediamo già gli importanti effetti.

    Ma eccola la fotografia dei reparti che curano il Covid, oggi completamente mutata rispetto a mesi fa. ‘E’ cambiata – spiegano i medici di Malattie infettive – perché l’età si è abbassata. Abbiamo avuto – precisa il direttore Cosco – anche un paziente di 17 anni, così come uno di 27. Conferma del fatto che ormai la variante inglese è l’unica presente in Calabria. Ed è cambiato inevitabilmente il nostro stesso approccio alla malattia.

    L’altro giorno  aggiunge la dottoressa Vespertini – perfino chiamavano da Vibo per un posto per una bambina di tre anni. Un altro dato rilevante – prosegue – è che in un certo senso paradossalmente andavamo meglio all’inizio perché ricoveravamo persone asintomatiche, avevamo ricoveri precoci e così si è riscontrato un minore numero di decessi, adesso invece i pazienti arrivano più tardi perché c’è chi si autocura a casa o si affida alle cure di chiunque’.

    ‘In un approccio precoce – precisa il direttore Cosco – è chiaro che il decorso clinico del paziente va sicuramente meglio ed è più corto. Quando si arriva QUI con dodici, quindici giorni di malattia si è in stato avanzato. Raccomandiamo  quindi di rivolgersi all’ospedale prima.

    Le varianti del virus. Qual è il quadro a Catanzaro?

    Abbiamo avuto conferma dal reparto di Microbiologia che adesso l’unico ceppo presente in Calabria è la variante inglese. Impensabile ormai parlare del ceppo iniziale. La variante indiana non è stata ancora individuata qui da noi  ‘ma non illudiamoci – precisa il direttore Cosco – perché ricordiamo che le varianti vengono chiamate inglesi o indiane o brasiliane per indicare i luoghi dove per prima sono state trovate però il fatto che le mutazioni possano avvenire a prescindere da importazioni di virus è anche vero’.

    Gli effetti importanti della campagna di vaccinazione

    Episodi di malattia tra operatori sanitari non ne abbiamo più. La malattia in corsia è stata debellata. Si può in rarissimi casi infettare ma senza sintomi manifestati. E’ per questo che si è sempre raccomandato anche ai vaccinati di portare la mascherina. Quando tutti gli italiani saremo vaccinati allora lì potremo togliere la mascherina. Da gennaio da subito si è riusciti con i vaccini a azzerare la malattia tra gli ospedali. Prova della significativa efficacia dei vaccini. Tuttavia raccomandiamo di tenere la mascherina anche a ciclo vaccinale terminato.

    Quali sono i stati a oggi i momenti più duri?

    Per quanto mi riguarda – a parlare è sempre il dottor Cosco – marzo dell’anno scorso. I primi giorni. Non sapevamo a cosa andavamo incontro, ci siamo dovuti inventare da zero una organizzazione  che abbiamo potuto metter su grazie alla nostra esperienza’. Non conoscendolo ancora, si aveva più paura del virus, anche per i propri familiari.

    ‘Credo che ogni giorno è difficile non il paziente sia ben chiaro ma tutto quello che sta intorno al paziente, le pressioni più svariate le preoccupazioni anche psicologiche da parte della stessa società nel dover affrontare una pandemia’.

    Un grande e continuo lavoro di squadra, quello del reparto di Malattie infettive di Catanzaro. ‘Mi preme mentre continua il nostro lavoro impegnativo di dire grazie davvero a tutto il reparto – vuole dire da subito il primario Cosco –  a tutti i medici gli infermieri gli operatori sanitari e chi sta nell’organizzazione sanitaria. Un’organizzazione – voglio sottolineare – che ci ha permesso di non avere le code al Pronto Soccorso e da subito di individuare la modalità giusta per affrontare questa pandemia. E che ci ha permesso di essere veloci nello smaltire il decorso ospedaliero dei nostri pazienti”

    Le più grandi gioie?

    Ogni  volta che viene dimesso un paziente e poi sicuramente la nascita di una bambina, proprio in questo reparto. Per il valore fortemente simbolico di vita che vince contro la malattia, il dolore e la morte.

     

     

     

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