Campagna vaccinale Cittadella, Cgil-Cisl-Uil: “In tutto 688 immunizzati su 2390 dosi richieste. E le altre?”

I sindacati chiedono chiarezza: "In Regione un centro vaccinale anche per chi non ne aveva diritto?"

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    In data 5 maggio 2021 è stato sottoscritto il Protocollo per la vaccinazione dei dipendenti della Regione Calabria, in coerenza con il protocollo nazionale fortemente voluto dalle scriventi organizzazioni sindacali, Cgil Cisl e Uil per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro”. A scriverlo sono i segretari generali Alessandra Baldari (Fp Cgil), Luciana Giordano (Cisl Fp) ed Elio Bartoletti (Uil Fpl) e il segretario aziendale FP CGIL Giunta regionale Calabria Ferdinando Schipano, il segretario aziendale giunta regionale CISL FP Giuseppe Spinelli, e il segretario regionale Uil FPL Walter Bloise.

    “Il protocollo sottoscritto con le parti sindacali prevedeva un punto straordinario di vaccinazione presso la Cittadella Regionale. Da comunicazioni a mezzo stampa: “Covid – Vaccinati tutti i dipendenti della Regione Calabria”, l’Ente asserisce di aver attivato le vaccinazioni il 18 maggio anziché il 20 come effettivamente accaduto e altresì di aver vaccinato complessivamente 688 lavoratori su base volontaria. Nel protocollo era previsto che i vaccini continuassero sino al 27 invece sì sono fermati il 25 maggio. Pare, per come asserito, il medico competente, nel frattempo abbia accertato che, tra i lavoratori già prenotati (si diceva 1332, tra cui c. 160 consulenti per come riportato nel protocollo del 5 maggio 2021), oltre la metà aveva già ricevuto il vaccino, grazie allo sblocco delle dosi per le fasce di età degli over 50 e 40». Eppure, stranamente lo sblocco per gli over 50 è partito in data 10 maggio e quello degli over 40 solo in data 17 maggio 2021. Le dosi richieste sono state 2390 (sempre per come asserito nel protocollo del 5 maggio) e la spesa stimata pari ad € 22.050,00 di cui circa € 17.000,00 per il solo personale sanitario”, continuano i sindacati.

    “Al fine di eliminare il dubbio che il protocollo si sia trasformato in una occasione per attivare presso la Regione Calabria e con fondi regionali, un centro di vaccinazione anche nei confronti di chi non avesse diritto, trascurando, forse eccessivamente, gli oltre 1000 dipendenti delle sedi periferiche, si chiede al Commissario Straordinario alla Sanità, al Presidente della Giunta Regionale, al Dirigente Generale del Dipartimento Personale, al Datore di lavoro, al Medico competente, di conoscere: il numero delle persone complessivamente vaccinate; il numero complessivo dei dipendenti della Regione Calabria vaccinati suddivisi per fasce di età e per sede provinciale di lavoro; il numero complessivo dei rappresentati politici o dei loro collaboratori vaccinati; Il numero dei consulenti con rapporto di lavoro diretto con la Regione Calabria vaccinati; Il numero di Consulenti con rapporto di lavoro con società o aziende che detengono a loro volta incarichi dalla Regione Calabria vaccinati; Il numero di eventuali soggetti vaccinati che non appartengono alle categorie precedenti; l’importo speso per la campagna vaccinale, la quota spettante al personale sanitario, quali vaccini utilizzati; l’utilizzo del rimanente numero delle dosi richieste di vaccini pari a 2390”.

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