Riapre Rianimazione Covid al Pugliese Ciaccio. L’intervista al Direttore di Malattie Infettive Cosco: ‘Vaccini, o non ne usciamo più’

La presa di posizione del Primario: ‘Mi sembra chiaro che questa vaccinazione anti Covid, che tra tante altre vaccinazioni è la più innocua, sia al centro di speculazioni poco realistiche’

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    Riapre Rianimazione Covid all’ospedale Pugliese Ciaccio. E’ stato necessario riattivare Il reparto ad hoc, che nei mesi scorsi si era riusciti a chiudere con il calare dei numeri dei malati: i numeri sono tornati a salire.

    Quattro posti di terapia intensiva Covid si trovano a Malattia Infettive. Con l’arrivo di un quinto paziente, è stato necessario riaprire dunque la Rianimazione Covid dove prima si trovava il reparto di Rianimazione, e spostare quest’ultimo alle Sale operatorie.

    Il Covid, ancora una volta, come problema di salute pubblica anche per i non pazienti Covid: il rischio di sottrarre posti letto a tutti gli altri pazienti è sempre dietro l’angolo. La Calabria non se lo può permettere.

    Medici, infermieri, operatori sanitari, intanto, sono sempre in prima linea, Dalla prima ora. Eroi silenziosi stanchi ma indefessi, blindati dentro le loro divise, le protezioni, schermati nella massima sicurezza, da quel marzo 2020 che ha cambiato le nostre vite.

    Il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Pugliese Ciaccio, il più importante ospedale della Calabria, ci dà il termometro e la fotografia della pandemia a Catanzaro attraverso le parole del medico primario, direttore di Malattie Infettive Lucio Cosco.
    Di come il virus sta mutando. Di quello che avviene in ospedale, in corsia. Specchio di quello che avviene fuori, nella lotta contro il virus.

    I NUMERI A MALATTIE INFETTIVE

    “Al momento – dice il primario Lucio Cosco – abbiamo all’ospedale Pugliese Ciaccio 14 ricoverati Covid in Malattie Infettive, proprio ora abbiamo altri 2 pazienti su cui stiamo procedendo con la Tac e la visita, probabilmente verranno ricoverati e saliamo a 16.

    E i ricoverati in Terapia Intensiva Covid sono saliti a 5. Sono numeri che si stanno rialzando, anche se ben più bassi, questo è evidente, rispetto all’anno scorso.

    Direttore, è’ già previsto un ampliamento con il reparto Medicina Covid, che era stato creato ad hoc l’anno scorso?

    Il piano aziendale prevede tutti gli scenari, si potrebbe riaprire questo reparto nell’eventualità che tutti i posti di Malattie Infettive dovessero essere occupati da malati (trenta i posti comuni di Malattie infettive che possono arrivare a 35, ndr), ovviamente in questo caso non si aspetterà di arrivare all’ultimo momento, si lavora sempre in sinergia, in forte prevenzione ed osservazione.

    Con la riapertura di Rianimazione Covid Malattie infettive ha a disposizione alcuni posti letto in più.

    In basi a questi dati che fornisce, potrebbe darci la sua valutazione?

    Io voglio fare un appello preciso perché le persone si convincano alle vaccinazioni.

    Non siamo alla situazione critica dell’anno scorso proprio per le vaccinazioni. Che una percentuale piccola di persone vaccinate si possa ammalare ci sta, nel senso che si sa da sempre che l’efficacia del vaccino non è al cento per cento.

    Ma se facciamo i conti, il cinque per cento di 45 milioni è un numero di un milione e mezzo di persone che nonostante il vaccino è suscettibile all’infezione, ma non per questo si può affermare che la vaccinazione è meno efficace, perché la vaccinazione è invece efficace sul 95 per cento dei pazienti che si vaccinano, e appellarsi a quel 5 per cento mi consenta è una sciocchezza.

    Voglio inoltre precisare: riguardo alla terza dose del vaccino, riguardo alle altre dosi eventuali, voglio precisare: appena esce un vaccino non possiamo sapere esattamente quanto può durare la sua efficacia, è questo è sempre successo con tutti i vaccini, anche con la vaccinazione antitetanica, per fare un esempio, che è molto semplice e per la quale difatti si fanno tre dosi, per non parlare di diverse altre vaccinazioni.

    Mi sembra che questa vaccinazione, che comunque è la più innocua, sia al centro di speculazioni poco realistiche.

    E quali sono le conseguenze per tutti?

    Le conseguenze per tutti sono che le persone si ammalano, che le persone muoiono.
    Sono la paura di tornare a essere chiusi, la paura di avere contraccolpi sull’economia, tutto quello che già abbiamo vissuto, e che purtroppo è nostra responsabilità, non di nessun altro.
    Direttore, ci eravamo incontrati in reparto nel maggio scorso (leggi qui l’approfondimento di catanzaroinforma).

    Come muta ‘la fotografia’ del paziente Covid?

    Abbiamo pazienti di tutte le età, pazienti anche giovani, giovani donne in gravidanza che non hanno fatto il vaccino, una di queste ragazze è andata in Rianimazione, un’altra paziente ancora l’abbiamo dovuta ricoverare in altri flussi, sono pazienti di 25- 30 anni, posso confermare senza dubbio che a essere ricoverato sono quasi tutti i pazienti non vaccinati che occupano in numero maggiore i posti letto, non vi è dubbio. Le età cambiano, la costante è la non vaccinazione.

    Sulle donne gravide voglio sottolineare: si devono vaccinare. Una donna in gravidanza non è bello che abbia il Covd, in ogni caso, che sia isolata, non avere il conforto della mamma, partorire e non vedere il proprio figlio, è una situazione strana, per usare un eufemismo.

    Da oggi le misure più restrittive in Calabria. Noi sappiamo che gli ospedali calabresi non si possono permettere di rischiare, ne vanno di mezzo tutte le altre specialità mediche

    Assolutamente è così. Il Covid non è qualcosa che interessa solo i malati i Covid. Il Covid è un problema di salute pubblica, di sanità pubblica.

    Interessa tutti, malati, non malati, siamo tutti in prima linea, quando dico sanità pubblica voglio dire che tutti dobbiamo stare molto attenti.

    Per ora, tutti, dobbiamo abituarci a questa nuova normalità, dobbiamo rispettare al massimo tutt

    i i comportamenti che vengono prescritti dalla comunità scientifica. Vaccini, mascherine, distanziamento, igienizzazione continua delle persone e dei luoghi.

    Infine, il direttore Cosco vuole usare delle parole di grande cordoglio, e di infinita stima e affettoper il collega dell’ospedale Pugliese Ciaccio, il Neurochirurgo Franco Nicoletti, deceduto prematuramente due giorni fa’. La voce si spezza per la commozione e il dolore.

    (foto di repertorio)

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