Approvazione linea guida lavoro disabili: Andel Calabria esprime le sue perplessità

Un documento che non ha valore vincolante, ma di semplice raccomandazione, può davvero servire ad affrontare una emergenza così grande?

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    Il 16 marzo i Ministri Stefani e Orlando hanno presentato ufficialmente le “Linee Guida in materia di collocamento mirato per le persone con disabilità”. Ci son voluti ben 7 anni per dare attuazione ad una norma del decreto legislativo 151 del 2015! Ma la domanda da porsi è se un documento che non ha valore vincolante, ma di semplice raccomandazione, possa davvero servire ad affrontare una emergenza così grande come quella di circa 1 milione di persone con disabilità in cerca di lavoro. ANDEL, agenzia specializzata proprio nell’inclusione lavorativa delle persone disabili, non ne è del tutto convinta. Gli ostacoli al collocamento mirato in Italia sono soprattutto due: il primo è la scarsa diffusione della “buone pratiche”, che si concentrano in poche aree (che poi sono tutte nelle regioni più sviluppate del paese): convenzioni ex art. 14 del “decreto Biagi”, isole formative, adozioni lavorative, ecc.: tutte modalità sconosciute nell’intero Centro-Sud.

    Il secondo grande ostacolo all’inclusione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro è la mancanza di specifiche competenze: gli uffici per l’impiego non hanno personale adeguatamente preparato per svolgere un insieme assai articolato di funzioni necessarie e condurre a buon fine un percorso di inclusione lavorativa. Le Linee Guida ministeriali purtroppo non possono superare nessuno dei due ostacoli. Il Ministro Orlando, prima della fine dell’anno, con un decreto di riparto fra le Regioni, ha iniziato a impegnare la dote di circa 6,6 miliardi provenienti dal PNRR, destinata alle politiche attive per il lavoro (prima tranche di 800 mln). Fra queste risorse, che ora sono a disposizione delle Regioni, si dovranno definire le quote destinate all’inserimento lavorativo delle persone disabili. Adesso, più che mai il sistema avrebbe bisogno di una presa di coscienza da parte delle Regioni, soprattutto quelle meridionali, delle vere priorità da affrontare.

    In modo che una parte dei finanziamenti PNRR venga subito impegnata e lasci un segno duraturo proprio nel sistema del collocamento mirato. ANDEL è impegnata a proporre, Regione per Regione, la priorità delle priorità: piani regionali per la formazione di operatori dell’inclusione lavorativa delle persone disabili. Creare in ogni Regione alcune decine di “accompagnatori” delle persone disabili al lavoro, che conoscano il mondo della disabilità e abbiano, al tempo stesso, una conoscenza concreta del mercato e del mondo del lavoro. Solo la formazioni di queste figure professionali potrà segnare una vera svolta e far risalire l’Italia dalle ultime posizioni in Europa per tasso di occupazione di persone con disabilità..

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