Ospedali di comunità, il Comitato Donato Sindaco: “Sfruttare le opportunità offerte dal Pnrr”

"I locali dell’ex Ospedale di Via Acri, ex convento di San Agostino, potrebbero essere ristrutturati "

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    La pandemia – ricorda in una nota stampa il comitato per Valerio Donato sindaco di Catanzaro – ha fatto emergere le differenze tra le regioni del Servizio Sanitario Nazionale la cui “mission” è invece l’uniformità delle prestazioni e l’offerta dei Livelli essenziali di Assistenza a tutti i cittadini.

    Il potenziamento e la qualità della sanità territoriale è l’obiettivo che si è posto il governo con la programmazione ed il finanziamento di nuovi servizi.
    Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede diversi interventi in sanità con i relativi finanziamenti. Gli ospedali di comunità, o Strutture per le cure intermedie, (uno per 50mila abitanti), sono strutture della rete territoriale per i ricoveri brevi destinati a pazienti che necessitano di interventi sanitari a media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata. Per ogni ospedale di comunità sono previste risorse per 2.622.000 euro.

    Le Case di comunità, una ogni 20 mila abitanti, forniranno tutti i servizi sanitari di base, attraverso i Medici di Medicina Generale, i Pediatri, gli specialisti ambulatoriali, altre figure professionali, rafforzando il ruolo anche dei servizi sociali. Il costo previsto per ogni casa della comunità al livello strutturale e tecnologico è di 1,6 milioni di euro.

    La Regione Calabria nel mese di dicembre ha dovuto, pena scadenza dei termini del bando, approvare la rete delle strutture previste: 12 ospedali di comunità e 41 case di comunità. L’elenco delle strutture individuate per Catanzaro sono solo 2: il Polo Sanitario Territoriale Umberto I ed il Polo sanitario di Catanzaro Lido per realizzare le Case della salute. Nessun ospedale di comunità previsto nella nostra città. I due poli su citati offrono già i servizi del distretto e non hanno alcun spazio disponibile neppure per un altro ambulatorio.

    Ovviamente non potremo utilizzare i fondi previsti per nuove costruzioni o per l’adeguamento di immobili già esistenti cosi come individuati in molti altri Comuni.

    I locali dell’ex Ospedale di Via Acri, ex convento di San Agostino, potrebbero diventare ospedale di comunità, usufruendo dei previsti finanziamenti per offrire tutti i servizi sanitari che non può certamente erogare l’Umberto I. Crediamo si debba chiedere al più presto un tavolo istituzionale con la Regione, l’Azienda Sanitaria e i professionisti coinvolti rivendicando pari-opportunità per la città Capoluogo come al solito non rappresentata nei luoghi deputati a decisioni fondamentali per la nostra salute.

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