L’Umg è pronta alla sfida dell’Alta Formazione

Presentata la nuova offerta al Complesso del San Giovanni. De Sarro: “Nessuno vuole chiudere l’emodinamica”

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    C’è grande voglia di ripresa nello stato maggiore dell’Università della Magna Graecia dopo il generale rallentamento dell’attività didattica degli Atenei per l’emergenza pandemica. Molta parte del rinnovato fervore passa attraverso lo svolgimento dei corsi di Alta Formazione post laurea che l’Umg tiene nell’ala a lei destinata del Complesso monumentale del San Giovanni.

    Oggi pomeriggio a descrivere la nuova offerta formativa il professore Stefano Alcaro, direttore della SAF (Scuola Alta Formazione) da marzo scorso, ha dato appuntamento ai giornalisti nella rinnovata Sala del Lucernaio, resa più capiente e accogliente. Alcaro, ordinario di Chimica farmaceutica, era accompagnato dal Magnifico Rettore Giovambattista De Sarro, dal professore Luigi Ventura, docente di Diritto costituzionale e già prorettore, e dalla professoressa Maria Colurcio, ordinario di Economia e gestione delle imprese.

    L’ampia rappresentanza dei diversi dipartimenti riflette l’ampio ventaglio dell’offerta didattica che il nuovo direttore e l’intero management della Scuola intende proporre per l’anno accademico 2021-2022, rivolto non solo ai laureati dell’Umg, ma aperto verso gli altri atenei italiani ed esteri.

    L’ambizione internazionale dell’Umg è stata ribadita nel suo intervento dallo stesso Rettore, nei due sensi possibili, insieme alla necessità che il territorio circostante e in particolare le sue istituzioni attuino teoria e pratica della collaborazione reciproca.

    Sta proprio in questo sovrapporsi di local e global la chiave dell’auspicata crescita che deve coinvolgere l’Ateneo e la Città, la provincia, la regione. “Sicuramente creare dei master per una maggiore professionalità può rappresentare la possibilità veramente importante di acculturarsi. Noi facciamo la nostra parte con le nostre conoscenze; dall’altra dovrebbe essere il territorio, Regione, Provincia e Comuni che dovrebbero chiedere specifiche competenze nella formazione. Nel senso che dovrebbero dirci quali figure professionali maggiormente servono per lo sviluppo del territorio”.

    De Sarro ha dichiaratamente detto di volersi, in questa sede, sottrarre alle ultime polemiche che lo hanno visto parte diligente, principalmente intrecciate con il cardiologo Ciro Indolfi per il destino dell’emodinamica nel nuovo atto aziendale dell’Azienda Mater Domini: “Oggi l’emodinamica fa parte della cardiologia, nessuno la vuole chiudere, la vogliamo solo rendere più funzionale come in tutte le parti d’Italia”.

    Particolarmente soddisfatto il Rettore sulla crescita di Psicologia, con il passaggio in breve tempo da corso triennale a magistrale, che conclude quest’anno il suo ciclo e si apre al dottorato, in collaborazione con l’Ateneo di Messina mantenendo la sede amministrativa a Catanzaro.

    Non c’è ancora un elenco completo dell’offerta formativa dei corsi di Alta formazione. È un lavoro in progress, si attingerà alle migliori esperienze trascorse, ma “l’Università è pronta a ricevere gli stimoli giusto da parte del territorio, per calibrare adeguatamente le proposte. Certamente nelle figure apicali della Pubblica amministrazione i corsi di alta formazione hanno avuto finora il maggior successo.

    Ma vogliamo coprire tutto l’ambito disciplinare dei nostri dipartimenti, in particolare riceviamo interessanti inputa da parte dei colleghi dell’ambito medico, infermieristico e scientifico. Ma ci apriremo sempre di più a settori che più intuitivamente possono offrire opportunità per il territorio. Mi riferisco al marketing territoriale, ma anche a settori più avveniristici quali l’intelligenza artificiale”.
    “Offrire soluzioni in linea con il Recovery Plan” è un altro degli obiettivi dichiarati dalla professoressa Colurcio “sia in termini di transizione digitale che in termini di transizione ecologica nel senso della sostenibilità. L’obiettivo è metter a punto un pacchetto complessivo che risponda alle esigenze dell’ecosistema in una logica di sostenibilità che sia in linea con l’agenda 2030 dell’Onu”.

    Una lancia in favore della didattica in presenza è stata lanciata dal professor Luigi Ventura. Anche i docenti dell’Umg sono diventati bravi della dad, ma secondo Ventura anche in quest’ambito bisogna riconoscere come i divide digitali ed economici incidono fortemente dal punto di vista delle disuguaglianze e delle difficoltà d’accesso alla formazione che occorre invece garantire sempre e comunque.
    I corsi saranno tenuti in prevalenza al San Giovanni, qualora le esigenze di distanziamento lo richiedessero, c’è sempre la possibilità di estensione al Campus di Germaneto.

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