All’Ipsia Ferraris di Catanzaro una settimana di incontri per dire no alla violenza sulle donne

Protagonisti gli studenti. Tanti gli appuntamenti e i dibattiti emozionanti, anche in collaborazione con Fondazione Città solidale

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    È un coro unanime quello che questa settimana si è innalzato all’Ipsia Ferraris di Catanzaro, presieduto dalla dirigente, professoressa Elisabetta Zaccone, per dire no alla violenza contro le donne.

    I giovani studenti si sono resi protagonisti e testimoni di un percorso di sensibilizzazione durato un’intera settimana, insieme ai colleghi del percorso serale.

    Incontri aperti con un video realizzato da Fondazione Città Solidale e dal suo Centro Aiuto Donna in merito alla violenza domestica al tempo del Covid, in cui emerge chiaramente come le mura domestiche, rappresentanti la protezione in riferimento allo slogan Restiamo a casa, possano trasformarsi in una prigione, nel luogo in cui la violenza si perpetra e non si vede via di uscita.

    Dopo la proiezione, gli studenti hanno potuto ascoltare un excursus storico sulle ragioni che hanno visto l’istituzione della celebrazione della Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne nella data del 25 novembre e della scelta di simboli rappresentati dal rosso e dalle scarpe da donna di medesimo colore.

    Gli alunni, coordinati dai docenti, hanno poi espresso il loro concetto di amore e di violenza dando spunti per un dibattito coinvolgente e a tratti emozionante che ha evidenziato come parole e gesti che appartengono al lessico dell’amore, possono, se estremizzate, rappresentare campanelli di allarme per la violenza e su come l’amore vero e profondo sia generativo di altro amore.

    Fondamentale è stata anche, in un contesto in maggioranza al maschile, riflettere sull’uomo maltrattante e su come anch’esso vittima della sua stessa violenza debba essere punito, ma aiutato a sperimentare e fare proprio un percorso relazionale sano.

    Nell’ultima giornata di quella che è stata definita “la settimana di prevenzione alla violenza contro le donne”, gli studenti di alcune classi hanno recitato piccoli brani in una chiave interculturale: dai versi di Shakespeare in inglese, alle parole di Alda Merini, fino ai versi recitati in Arabo del Corano.

    Tutti insieme, al di là di ogni credo e cultura per dire no ad un fenomeno dirompente che miete ogni anno numerose vittime: la violenza contro le donne. L’augurio di ogni partecipante, docenti, collaboratori e dirigente è quello che questi giovani possano diventare testimonianza ed esempio di uomini portatori e seminatori di amore per le future generazioni.

    Ogni singolo incontro si è concluso con l’invito a denunciare qualsiasi manifestazione di violenza, a non tacere rendendosi complici nella consapevolezza che “l’indifferenza è violenza”.

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