La Calabria, i dati Invalsi e le azioni di sistema per migliorarli

Mondo della scuola chiamato a convegno dall’Usr. Il gap formativo illustrato dal presidente nazionale Ricci

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    La scuola calabrese di ogni ordine e grado si è data appuntamento al Teatro Politeama di Catanzaro per “Valutare con i dati Invalsi” e, di conseguenza, coordinare “Le azioni per il miglioramento”. Sono due le sessioni, mattutina e pomeridiana, durante le quali dirigenti e insegnati provenienti da tutte le scuole della Calabria ascolteranno e interverranno in una vera e propria ‘Conferenza dei servizi’ sulla scorta degli ultimi dati che scaturiscono dalle prove Invalsi effettuate tra marzo e giugno 2021.

    L’Invalsi è l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione che effettua verifiche periodiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa delle istituzioni di istruzione e formazione professionale e studia le cause dell’insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento al contesto sociale e alle tipologie dell’offerta formativa.

     

    La relazione principale è stata svolta da Roberto Ricci, presidente nazionale di Invalsi, che ha illustrato i dati riguardanti la Calabria. “I dati – Ricci rimanda al sito dell’Istituto: www.invalsi.it, ndr – individuano difficoltà a partire dalla scuola media, ovviamente non in tutte le scuole e in tutte le realtà, mentre l’obiettivo è arrivare a fornire a tutti gli studenti quantomeno una buona preparazione di base. Abbiamo visto che in alcune situazioni le competenze di base non sono adeguate”. Le difficoltà maggiori riguardano apprendimento e comprensione di matematica e inglese, come d’altra parte era atteso, con uniformità distribuite in tutte le province.

    “Ma – puntualizza Ricci – bisogna guardare anche alla presenza di punte di eccellenza e all’azione positiva che imprime la scuola su studenti provenienti da situazioni economiche sociali e di contesto difficili. Ci sono territori e scuole nelle quali le dispersioni, quella esplicita e quella implicita, sono più forti rispetto al resto. Occorre un’azione sinergica nella quale tutti, insegnanti famiglie e istituzioni, combattono la stessa battaglia. Da considerare che grazie al Pnrr non si era mai consolidata una tale disponibilità di fondi a disposizione della scuola, già distribuiti nelle realtà regionali. In generale esiste un gap di competenze tra Mezzogiorno e Centro Nord sugli aspetti fondamentali di base, mentre i livelli di eccellenza sono eguali nel Mezzogiorno e nel resto del Paese. Il periodo pandemico ha accentuato il gap, come d’altra parte in qualunque situazione nella quale convivono disparità di partenza”.

    Cosa si intenda per dispersione implicita l’ha spiegato ai microfoni di Catanzaroinforma Antonella Iunti, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale: “Ci sono ragazzi che nonostante arrivino al termine del percorso scolastico non hanno raggiunto le competenze di base nei tre campi fondamentali di interesse di italiano, matematica e inglese per affrontare il mondo del lavoro e l’università. Non raggiungerle equivale a non avere completato il percorso. In Calabria la dispersione implicita in Calabria ha avuto una leggera riduzione, ma nella media nazionale rimaniamo molto alti. Dobbiamo progettare un percorso che porti al raggiungimento delle aspettative di famiglie e studenti, in un contesto socio economici che non aiuta. Ma questo non giustifica il non mettere in campo tutte le azioni possibili per evitare gli errori più macroscopici. E’ un percorso che evidentemente impegna tutte le istituzioni. Questa giornata di lavoro serve proprio a questo”.

    “Per la prima volta – dice in proposito la vicepresidente della Regione Calabria Giuseppina Princi – c’è un forte intervento sistemico che vede coinvolti Usr Regione e tutto il mondo scolastico. Cammineremo insieme per intercettare problematiche e bisogni dei ragazzi e individuare strategie atte a migliorarne le competenze, con dei percorsi di apprendimento extrascolastici, finanziandoli, con delle borse di studio mirate finora riservate agli studenti universitari, garantendo anche adeguati supporti psicologici, affrontando il disagio a 360 gradi. Vengo dalla scuola – Princi è dirigente scolastico a sua volta, ndr – so quanto alto è il livello della classe docente e dirigente. Si tratta di camminare insieme non a compartimenti stagni. La Regione c’è e ci sarà. Le scuole sono state lasciate troppo e per troppo tempo sole ad affrontare il disagio, per ovviare a dispersione esplicita e implicita e non incrementare il bacino dei ‘neet’, i ragazzi che non studiano e non lavorano”.

    Inizia in Calabria tra due giorni l’anno scolastico. Sul palco anche l’assessora alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Catanzaro, Donatella Monteverdi: “Accogliamo ben volentieri questa importante Conferenza dei servizi, per una concertazione delle azioni di sistema. La situazione è difficile e va affrontata responsabilmente e con il giusto metodo. I test Invalsi hanno fondamento scientifico e da loro bisogno partire per aggirare insufficienze, gap e dispersione. Nello specifico di Catanzaro, e in riferimento all’avvio delle lezioni, il Comune si occupa delle scuole primarie e secondarie di primo grado, abbiamo affrontato con i dirigenti un programma che già nell’immediato dia risposte adeguate alle scuole. Con interventi strutturali, pulizie delle aule e degli spazi esterni, sperimentando un metodo che porti a unire non interessi reciproci ma l’interesse comune, che coincide con l’interesse dei ragazzi. Come è noto, la spesa ordinaria prevista è molto bassa. Proveremo a reperire risorse aggiuntive per affrontare i gravi problemi infrastrutturali che abbiamo. Lavorare con infrastrutture che siano all’altezza è fondamentale per il recupero della dispersione e il miglioramento dell’offerta formativa che Calabria e Catanzaro che ci vede attualmente in fondo alla classifica”.

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