“Da domani voglio lavorare” Il traguardo di Daniela, studentessa con sindrome di Down: laurea magistrale in Pedagogia

La ragazza di San Pietro Apostolo ha concluso con brillanti voti i suoi studi all’Unical

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    ‘Da giovedì, mamma, la mandiamo qualche domanda per lavorare?’ Giovedì, oggi, il giorno dopo questo nuovo entusiasmante traguardo, col suo sorriso disarmante, con la determinazione negli occhi. Daniela ieri ha conseguito la laurea magistrale in Pedagogia all’Università di Cosenza. Tesi sul filosofo americano Matthew Lipman.

    Ce l’ha fatta di nuovo, ce l’ha fatta meglio, più autonoma, più sicura, Daniela, studentessa con sindrome di Down di San Pietro Apostolo che adesso ha concluso completamente il corso degli studi universitari. Una dottoressa determinata. Una instancabile lavoratrice già nel metodo di studi portato avanti all’università. Niente desideri superflui di chi pensa a regali o feste. Lei lavora sodo. E’ l’unica cosa che da sempre ama, studiare, conoscere. L’avventura che più emoziona, la conoscenza. Il cerchio si è chiuso. Oggi è già proiettata verso il lavoro che verrà.

    Generico settembre 2022

    Qualche anno fa Catanzaroinforma aveva già raccontato della sua laurea triennale (leggi qui l’articolo), il suo carattere, quando si incamminava da sola a Catanzaro alle sei e mezza di mattina per arrivare a scuola, il suo amore per lo studio. Troppe le soddisfazioni regalate ai suoi genitori, a suo fratello, ai suoi amici e colleghi.

    Come quel giorno di quel 30 in Filosofia. ‘Il professore di Filosofia, all’Unical, molto rigido – racconta sua madre Filomena – le ha fatto tante domande. Poi quel voto, con l’assistente che non ha potuto trattenere la commozione ed è spuntata qualche lacrima’
    Sono coincisi poi con il periodo più duro, quello della pandemia, gli anni della laurea magistrale per Daniela, che alla triennale aveva invece sempre frequentato tutti i corsi, anche con il sostegno dell’Ufficio disabili dell’ateneo e di alcune associazioni particolarmente attive e sensibili.

    ‘Di Daniela – racconta sua madre – ci ha sempre colpito la determinazione. Sin dalle superiori. Quando voleva a tutti i costi il diploma perché, così come aveva visto fare a sua sorella, voleva andare all’università’. Filomena da parte sua, in lei non ha mai smesso di credere, ma ogni sforzo è stato ripagato. In un concetto di diverse abilità che mai come in questa storia si rivela nei fatti.

    ‘La scuola non deve mai smettere di credere in questi ragazzi – aveva detto Filomena già qualche anno fa -: deve saperli guardare da vicino. Daniela ha sempre desiderato con caparbietà raggiungere l’obiettivo della laurea, vedeva sua sorella più grande studiare e voleva fare lo stesso. Però, nonostante alle medie lei avesse seguito un percorso normale, per il diploma abbiamo dovuto seguirne uno differenziato, non semplificato, culminato con un anno in più, anche costoso per la famiglia, per poter ottenere il diploma visto che con l’attestato non avrebbe potuto frequentare l’università.
    Il percorso di mia figlia oggi può farci dire: credete di più in questi ragazzi’.

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