Giovanna e la breakdance: da Catanzaro il podio nazionale danzando verso le Olimpiadi

La diciannovenne medaglia d’argento italiana racconta la sua storia

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    Una passione nata all’età di 13 anni. Sulla strada, vicino al mare, a Giovino, guardando altri ragazzi fare breakdance. Scoppiata, ballata, sudata, sempre cresciuta. Fino a farla salire oggi sul podio. Seconda classificata nazionale, medaglia d’argento, ai campionati della Federazione italiana di danza sportiva il 31 gennaio scorso a Foligno. Di più. Una strada che oggi va dritta verso le Olimpiadi.
    Giovanna Fontana, 19 anni, di Catanzaro, nella breakdance è cresciuta costruendo la sua unicità. Fino ai traguardi degli ultimi giorni:
    ‘Oltre alla classificazione nazionale l’altra bella notizia – racconta infatti l’atleta tesserata Free Dance Catanzaro – è che sono entrata nel team del Club azzurro. E presto partiremo per allenarci a Formia. Aspiro a partecipare ai campionati mondiali con la Fids che si dovrebbero d agosto sempre se riesco a rimanere nel ranking che per ora mi vede posizionata al secondo posto con 12 punti e anche alle Olimpiadi 2024’.
    Un’atleta, ma anche una ragazza del Sud e anche in questo è la sua unicità. ‘Per esempio nel sacrificio, nel non dare mai nulla per scontato, quindi l’impegno massimo. E poi nell’essere sempre me stessa’.
    La breakdance, che solo l’anno scorso è entrata ufficialmente nel circuito dei campionati nazionali, è uno sport che viene dalla periferia. Ci riporta immediatamente nella New York dove è nata. Bronx. ‘Ha avuto un ruolo importante infatti – ricorda Giovanna – nel risolvere le violenze che scoppiavano nel Bronx’. Questioni che si dirimevano sfidandosi nello sport.
    ‘La libertà dello stile – aggiunge la giovane atleta – è ciò che amo di più della breakdance. Voglio dire che se una persona dovesse vedere la tua ombra fare breakdance, ti riconoscerebbe in faccia. In questa danza oltre alla tecnica c’è molto di se stessi’.
    Diciannove anni, e tanta maturità acquisita nella disciplina dell’allenamento serio. ‘Io amo a 360 gradi la cultura di questo sport che ha influito anche su me stessa facendomi diventare più rispettosa verso gli altri.
    ‘Dai 13 ai 15 anni mi sono iscritta a una scuola – racconta – poi ho partecipato a Palermo a una prima gara in cui ho visto gareggiare ballerini fortissimi che mi hanno ispirato seriamente e ho cominciato a allenarmi un sacco e anche a vincere prima in giro per l’Italia e poi in Europa’.
    Nel 2017 in Germania per i giochi olimpici giovanili, ‘entrata nella top 16, eppure ero anche infortunata a un polso, non so come ho fatto’ scherza, ‘ma mi sono anche esibita in Portogallo, Regno Unito, Slovacchia, Slovenia’.
    Un talento mondiale, e poi la voglia di continuare studiare, anche. Dopo il diploma alla Ragioneria ho provato a entrare a Scienze Motorie, tentativo che rifarò il prossimo anno’. E intanto nuove tappe l’attendono in Europa.

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