Covid: Guccione,su dati Rianimazione balletto indecoroso

Il consigliere regionale critica la comunicazione della Cittadella. "Se non fosse cosa seria e grave sembrerebbe 'Scherzi a parte"

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    “È veramente indecoroso il balletto al quale stiamo assistendo da parte della Regione sui dati dei ricoveri in Calabria nelle Terapie intensive e nei Reparti. Un miracolo, guarigioni improvvise? Se non fosse una cosa tremendamente seria, sembrerebbe di essere su ‘Scherzi a parte'”. Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione. “È grave che in meno di 12 ore, senza dare alcuna spiegazione – prosegue Guccione – possano cambiare dei dati ufficiali. Questo dimostra il pressappochismo che imperversa alla Cittadella. C’è bisogno di chiarezza e trasparenza ma ancora persiste una sorta di ‘mistero’.

    In questi mesi abbiamo più volte denunciato che nella catena di comando della sanità calabrese c’è una sorta di confusione e totale anarchia nel gestire l’emergenza Covid e nella realizzazione dei posti letto aggiuntivi di terapia intensiva, sub intensiva, pneumologia e malattie infettive Ma oggi siamo arrivati all’assurdo. In questo momento così delicato per la nostra regione, non c’è certezza neanche nei dati sui ricoveri che dovrebbero essere certi e ufficiali. Non si può continuare così, sono evidenti i danni che si stanno producendo alla salute dei calabresi e sull’economia della nostra regione”.

    “Chi è ai vertici della gestione dell’Ufficio del commissario e della Regione – sostiene ancora il consigliere regionale del Pd – ha dimostrato sul campo di non saper gestire questa delicatissima fase. Se, addirittura, si arriva a modificare dei dati ufficiali a distanza di qualche ora è chiaro che qualcosa non torna. Coloro che sono stati nominati per riportare legalità, trasparenza e competenza nella gestione della sanità calabrese evidentemente non stanno svolgendo bene i loro compiti. Si intervenga al più presto: in un settore così delicato, come quello della sanità, non sono permessi errori, ritardi e poca trasparenza”. (ANSA).

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