Posti letto Covid, Pugliese-Ciaccio: “Urge strategia di rete con altri ospedali area centro”

La direzione dell'Azienda Ospedaliera: "Abbiamo ampliato quanto possibile senza aspettare iter nazionali ma ora non possiamo andare oltre"

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    “L’ospedale Pugliese di Catanzaro non può più accogliere altri pazienti covid positivi ancorché in presenza di una domanda in continua crescita. Si impone, pertanto, una strategia di rete che coinvolga attivamente gli ospedali spoke dell’area centro, in particolare quelli limitrofi al capoluogo che oggi non accolgono quasi nessun paziente covid, così da allentare la non più sopportabile pressione sull’hub catanzarese. La gravità della situazione è tale che nella serata odierna alcuni pazienti covid positivi, provenienti da altri comprensori ma trasferiti dal 118 presso il pronto soccorso del Pugliese, hanno dovuto attendere a lungo prima di poter essere ricoverati a causa della mancanza di posti letto covid. Se tale trend proseguisse – come è prevedibile – senza una reale strategia comune e condivisa, questa Azienda Ospedaliera non sarà più in condizione di garantire una risposta assistenziale efficiente, nel rispetto degli standard di sicurezza richiesti e sinora sempre rispettati”.

    E’ uno stralcio del della nota inviata dal Consiglio direttivo dell’Azienda Pugliese Ciaccio di Catanzaro relativo all’incontro che si è tenuto ieri negli uffici amministrativi di via Madonna dei Cieli presieduto dal direttore generale facente funzioni Nicola Pelle che ha preso ad interim il posto del dimissionario Giuseppe Zuccatelli e che ha fatto il punto sulla situazione posti letto.

    Nella comunicazione si sottolinea come  tra l’altro come “solamente nei giorni scorsi Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia, ha comunicato a questa Azienda Ospedaliera i professionisti ed il Raggruppamento Temporaneo d’Impresa individuati, al termine di apposita procedura, per la realizzazione dei lavori previsti dal piano Covid predisposto alcuni mesi fa dal commissario ad acta.

    “Al fine di assicurare una adeguata risposta assistenziale ai pazienti affetti da coronavirus – si legge ancora – questa Azienda Ospedaliera., senza attendere la conclusione del citato iter di competenza del Commissario nazionale per l’emergenza Covid, ha comunque progressivamente incrementato sia i posti letto di terapia intensiva che quelli di semintensiva. Alla data odierna sono infatti disponibili 56 posti letto di terapia semintensiva (dai 15 originari), tutti per pazienti covid positivi, e 27 posti letto di terapia intensiva (dai 16 originari), di cui 16 per pazienti covid positivi e 11 per pazienti non-covid, ai quali si aggiungono altri 6 posti letto predisposti ed attrezzati nel reparto di malattie infettive covid la cui attivazione è subordinata alla assunzione di una nuova equipe di anestesisti, che si ritiene di poter reclutare anche coinvolgendo gli anestesisti delle strutture sanitarie private avvalendosi delle deroghe consentite dalla vigente normativa emergenziale.

    Ciò detto occorre evidenziare come oggi l’intera offerta sanitaria di questa A.O. per pazienti covid positivi sia oramai satura, né è possibile ipotizzare un ulteriore ampliamento dei posti letto covid. Ciò sia per la peculiarità logistica e strutturale del nosocomio Pugliese sia, in particolare, per l’impossibilità di comprimere ulteriormente l’offerta sanitaria non-covid dell’AO, principale HUB dell’area centro che accoglie pazienti con patologie complesse provenienti da tutta la Regione”.

    Un ulteriore incontro per ricercare “una soluzione organizzativa immediata ai problemi sopra indicati” su proposta del direttore ff potrebbe svolgersi domani mattina con la partecipazione del management delle Aziende Sanitarie dell’area centro e dell’AOU Mater Domini.

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