Sanità, l’intervento di Vono (IV) in aula: “La burocrazia lasci il posto al buon senso”

"Un centro che rappresenta un'inversione di tendenza relativamente alla migrazione sanitaria"

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    “Dopo la nomina di commissari a vario titolo e un nuovo decreto Calabria che, sotto la luce fioca di un contributo di solidarietà, rende i calabresi ostaggi dell’ignoranza intesa come mancata conoscenza del sistema sanitario tutto non solo di quello calabrese da parte di chi invece dovrebbe avere a cuore la salute come bene assoluto secondo la nostra Costituzione nella storia della sanità calabrese aggiungiamo sempre nuovi tasselli che, sia che inquadrati nel pubblico che nel privato, dipingono un quadro organizzativo abbandonato a se stesso nella sua interezza”.

    Così la senatrice di Italia Viva Silvia Vono intervenendo in aula.

    Intervengo oggi per attenzionare alla Camera Alta del Parlamento il caso della Clinica Sant’Anna Hospital di Catanzaro, un centro di riferimento per tutto il Sud Italia per la cardiochirurgia specialistica in convenzione con il SSN, che è al centro di una diatriba che, al di là dell’emergere di carenze, illegittimità e inchieste della magistratura, in cui riponiamo ampia fiducia, che devono continuare il loro corso, coinvolge non solo la governance della struttura, legittimata finanche da un’ordinanza del GIP di Catanzaro e ovviamente i dipendenti ma, soprattutto, tutti gli utenti calabresi e non. Il mancato pagamento da parte dell’ASP di Catanzaro delle prestazioni regolarmente erogate ammontanti a circa 23 milioni di euro e l’assenza di un dialogo attraverso la convocazione di un tavolo tecnico che aggiorni su quello che dovrà essere il futuro dell’ente privato accreditato ed eccellenza della sanità calabrese rendono la clinica nell’impossibilità di continuare ad erogare diligentemente, come ha sempre fatto, i qualificati servizi alla numerosa utenza. Allo stato dell’arte, vista la situazione pandemica in corso, a livello generale, con moltissime prestazioni mediche sospese o procrastinate da circa un anno, è necessario che le istituzioni calabresi preposte si impegnino a sviluppare, in tempi rapidi, una soluzione che consenta alla struttura di continuare a fornire le prestazioni in convenzione, corrispondendo le somme dovute per tali prestazioni senza far rischiare il fallimento con gravi ripercussioni sia sulla tutela della salute dei pazienti in attesa delle prestazioni e legittimamente in lista che sul piano occupazionale del personale sanitario medico e paramedico.

    Il Sant’Anna Hospital – si legge nella nota –  è un centro che rappresenta un’inversione di tendenza relativamente alla migrazione sanitaria realizzando un attivo e non un passivo per la regione e per questo credo sia normale che il nuovo Commissario ad acta intervenga con sollecitudine deliberando un piano eccezionale di mantenimento dei servizi della Clinica Sant’Anna, da estendersi per tutta la durata dello stato di emergenza nazionale, attualmente fissato al 31 gennaio 2021. Ciò permetterebbe così alla gestione manageriale di porre in essere, una volta per tutte, le necessarie misure correttive delle criticità, secondo le “raccomandazioni” delle carte documentali e agli uffici del dipartimento Tutela Salute della Regione Calabria, di trasmettere in breve tempo, utilizzando magari le nuove tecnologie e senza andare tanto oltre, almeno le pec, tutti gli atti necessari all’ASP per arginare i numerosi problemi derivanti dal mancato rinnovo della convenzione negli anni precedenti. Per una volta, la burocrazia lasci il posto al buon senso affinchè, si possa temporaneamente permettere la ripresa delle attività in sospeso e necessarie alla cura dei cittadini affetti da patologie cardiologiche gravi in attesa di una speranza.”

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