Aumento di casi di ansia e depressione: l’importanza di un supporto psicologico nell’era Covid

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    Una delle conseguenze del Covi-19 è l’aumento dei casi di ansia e depressione. La mancanza di contatto fisico, l’improvvisa rinuncia alla quotidianità e la paura di contrarre il virus e di trasmetterlo a soggetti fragili hanno creato dei corti circuiti nella mente di molte persone, andando a colpire anche chi non presentava questo tipo di disturbi prima dell’emergenza sanitaria mondiale. Viene chiamato dagli esperti trauma da pandemia e coinvolge tutte le fasce d’età della popolazione, anche se l’incidenza maggiore è sulle donne, che nel contesto emergenziale, sono state particolarmente interessate da situazioni di stress, come il doversi occupare di persone fragili e la gestione della didattica a distanza dei figli.

    I numeri dei disturbi psicologici

    Ad un anno dallo scoppio della pandemia, la Società Italiana di Psicoterapia (SIP) ha pubblicato dei risultati allarmanti: secondo uno studio condotto in collaborazione con altri stati europei, il cosiddetto trauma da pandemia mette a rischio un italiano su tre e i sintomi potrebbero prolungarsi fino a 30 mesi dall’evento traumatico.

    Una situazione preoccupante, che deve interessare non solo chi si occupa delle patologie psichiatriche, ma l’interno governo italiano, perché il benessere mentale è un diritto da tutelare. È inoltre importante sottolineare che il fenomeno colpisce anche gli operatori sanitari, con punte percentuali che arrivano al 37%.

    Negli ultimi anni, anche prima della pandemia, la salute mentale non è stata presa in considerazione in maniera importante e nella salute mentale sono state investite solo il 3,5% delle risorse disponibili per la sanità. il piano nazionale per la salute mentale inoltre non è aggiornato dal 2013, risultando obsoleto sia nell’analisi dei disturbi più frequenti sia nella valutazione numerica delle persone da aiutare.

    Importanza del supporto psicologico

    Un diffuso benessere mentale non è fondamentale solo per le singole persone e quindi per la comunità, incide anche sull’economia totale di un paese. Più persone affette da disturbi mentali ci sono, maggiori sono le ricadute sulla tenuta del sistema economico, perché diversi soggetti non sono in grado di affrontare il proprio lavoro in maniera con completa consapevolezza. Aumentano inoltre i costi per la gestione di queste patologie, obbligando così gli istituti a dirottare le risorse sulla cura delle malattie mentali, togliendole ad altri comparti. Il tema della salute sarà cruciale per la rinascita post pandemia ed è fondamentale farsi trovare pronti con l’ausilio di tante professionalità e un piano di gestione consapevole delle conseguenze dell’era Covid. Il supporto psicologico è necessario per dare benessere alla società e una società psicologicamente stabile è una società più produttiva.

    Come intervenire

    Per limitare i danni e offrire un aiuto concreto alle persone che dovranno combattere i sintomi dello stress post traumatico, bisogna creare un piano di trattamento nazionale che coinvolga i professionisti che abbiamo seguito un corso di psicologia all’università, psichiatri e sociologi, che possano assistere i pazienti con sedute di psicoterapia e piani di recupero.
    I corsi di formazione sono disponibili sia in modalità tradizionale negli atenei del paese sia online grazie alle università telematiche, come Unicusano. Sarà importante formare negli anni professionisti specializzati e inserirli costantemente in un servizio, come quello di supporto psicologico, che dovrà coprire tutto il territorio italiano.

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