Elezioni regionali, la voce dei candidati a pochi giorni dal voto

Gli interventi della giornata dei diversi aspiranti inquilini di Palazzo Campanella

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    DAVIDE ZICCHINELLA SUL SISTEMA DI MENSE SCOLASTICHE A CATANZARO

    Il comune con le solite scelte assurde mette in subbuglio famiglie, studenti e  istituzioni scolastiche. Il comune di Catanzaro sostenendo dei costi non certo risibili autoproduce un software per la gestione delle mense scolastiche denominato “MangioAscuola”. Il comune aveva già a disposizione un software funzionalissimo e gratuito già testato lo scorso anno scolastico ( anche dal sottoscritto frequentando mio figlio Jacopo le scuole primarie nella città capoluogo).. Questo nuovo software sta creando molti problemi alle famiglie sia per la registrazione e sia  per l’acquisizione (spid obbligatorio) ma soprattutto per la gestione giornaliera della mensa dei nostri figli. Questo nuovo software  funziona solo per dispositovi android, ma non per gli iPhone. Non  è possibile accedere con altro browser connesso ad internet come facevamo lo scorso anno. Lo scorso anno abbiamo acquisito la app facilmente e potevamo configurare il sistema come sempre presente o sempre assente,  segnalando una eventuale assenza anche giorni e settimane prima. Potevamo conoscere il menù del giorno e vedere il pasto servito. Quest’anno  noi famiglie dovremo tassativamente prenotare il pasto ogni mattina dalle 7:30 alle 9:30 e i flussi arriveranno alla ditta appaltatrice con due ore minimo di ritardo. A causa di tutti questi probemi la mensa è già slittata di una settimana e speriamo non si vada oltre. Il costo giornaliero aumenterà da 3.20 euro a quasi 4. Chissà quanto avrà speso il comune di Catanzaro per realizzare questa App “problematica” Perché poi se ne aveva una gratuita e molto più efficiente. Ritardi, difficoltà, disagi  per le famiglie che hanno figli a scuola.  Un altro bel boccone amaro, l’ennesimo, da ingoiare per i cittadini Catanzaresi.

    PARTITO ANIMALISTI A SOSTEGNO DELLA CANDIDATA AMALIA BRUNI

    Riparte simbolicamente oggi dalla Provincia di Catanzaro a Montepaone, nella Piazzetta dove è stata eretta una statua dedicata al cane Angelo, la raccolta firme del Partito Animalista per la proposta di Legge di Iniziativa Popolare denominata “Legge Angelo”: carcere per chi uccide animali ed innalzamento delle pene per chi commettere reati su animali, depositata in Corte di Cassazione dagli animalisti. A darne l’annuncio Cristiano Ceriello, presidente degli animalisti e Vincenzo Cerullo candidato capolista del Partito Animalista alle prossime Elezioni Regionali 2021 nella coalizione di Amalia Bruni. Circa un anno fa, il Partito Animalista depositò il testo della proposta di Legge di iniziativa popolare, anche con una successiva conferenza stampa alla Camera dei Deputati.
    Ricordiamo che la storia del cane Angelo è quella di un dal pelo bianco venne seviziato e poi ucciso nella campagne di Sangineto in Calabria, fatto di cronaca che commosse tutta l’Italia e per cui fù anche girato un film-cortometraggio. Successivamente l’Amministrazione di Montepaone decise di erigere, una statua appunto dedicata al cane Angelo. Per questo riparte simbolicamente proprio dalla Calabria, in cui il Partito Animalista è impegnato per le prossime elezioni regionali, la ripresa della raccolta firme, proprio dalla statua eretta in ricordo del cane Angelo, da cui stamane verrà anche effettuata una diretta Facebook. Intanto sempre all’inizio della prossima settimana, il Partito Animalista annuncia la presentazione di una proposta di Protocollo Regionale per la lotta al randagismo.

    MARIO TASSONE SUL MOVIMENTO 5 STELLE

    Il progetto coltivato da parte del M5S di svuotamento dell’istituzione parlamentare va avanti nel silenzio generale delle forze politiche, del nutrito drappello di costituzionalisti, Intellettuali a “vario titolo” e degli organi di informazione. La designazione del presidente della Camera a componente il collegio dei garanti del M5S è in contrasto con il ruolo di presidente di un ramo del Parlamento che è di garanzia di tutte le espressioni parlamentari attraverso una rigorosa gestione del regolamento. I ruoli di garante di una istituzione e di garante di una parte attribuiti alla stessa persona sono inconciliabili. La seconda e terza carica dello Stato debbono essere poste al riparo di pericolosi cedimenti o strumentalizzazioni. Per questo i presidenti dei due rami del Parlamento per prassi non votano. Nella prima fase della storia repubblicana chi era eletto presidente della Camera o del Senato si dimetteva contestualmente dal gruppo di appartenenza e transitava in quello misto. Con il presidente del Senato Grasso era avvenuto lo strappo con le sue mancate dimissioni dal suo gruppo. Con Fico nella veste di garante della Camera e di una forza politica è uno sfregio intollerabile alla credibilità delle istituzioni di democrazia rappresentativa. Il M5S prosegue, dicevamo, nel suo disegno: la democrazia diretta, il vincolo di mandato, il voto a distanza dei parlamentari, la riduzione del numero dei parlamentari approvato senza opportune modifiche, sono le tappe di un percorso di una eversione strisciante che oltraggia la Costituzione e le conquiste democratiche. Si diceva tutto questo nel silenzio generale. Non ho letto nulla. Nessuno accenno su questo “scivolone” istituzionale. Questo in fondo è l’aspetto più grave.

    IL WEBINAR DI “RETE CON MINORI” CON I CANDIDATI PRESIDENTE

    Condivisione piena dei candidati Amalia Bruni,Luigi De Magistris e di   Roberto Occhiuto alla carta d’impegni proposta dalla rete Con i minori e le famiglie” rappresentativa di ventisette associazioni che operano in regione e che hanno anche il sostegno del Forum regionale del terzo settore. Don Giacomo Panizza che ha coordinato l’incontro ha evidenziato il divario civico e sociale che vede la Calabria sprovvista delle infrastrutture  e dei servizi essenziali per dare risposte ai più piccoli ed alle loro famiglie.

    Quattro le proposte presentate dalla rete ai candidati, Claudio Venditti del Forum regionale delle  associazioni familiari ha  espresso la l’auspicio di costruire una regione a misura di famiglia, la grande assente nel dibattito politico nel periodo della pandemia, ha  chiesto l’approvazione di  una legge regionale sulla famiglia che sia di avanguardia superando quella precedente del 2004 mai applicata anche perché priva di copertura finanziaria, che punti a sostenere le famiglie in grave difficoltà economiche ma anche di servizi, che contrasti la denatalità e l’emigrazione dei giovani.

    Giorgio Porro in rappresentanza del CSI e del coordinamento educativo della provincia di Cosenza chiede che i ragazzi vengano visti come risorse, come titolari di diritti, tra questo lo sport che ha una grande valenza educativa ma anche di prevenzione di altri disagi e devianze, ha chiesto l’istituzione di un Assessorato alla sconoscenza, alla scuola, ai servizi educativi, alle politiche giovanili e  allo sport, che riunisca nelle sue competenze,  anche di spesa,  tutti gli strumenti e l’articolazione organizzativa regionale riguardante le politiche scolastiche ed educative, mettere in atto tutti gli strumenti per la creazione di Patti educativi di Comunità che tengano conto di alcune direttrici inalienabili: nuove povertà educative, dispersione scolastica,abbandono dell’attività sportiva, rafforzamento dell’offerta formativa delle scuole,riqualificazione degli ambienti di apprendimento.

    Patrizia Surace Consigliera nazionale Unicef, e componente dell’Osservatorio  nazionale su infanzia e adolescenza, ha ricordato le migliaia di minori che rischiano di uscire per sempre dal sistema educativo e di formazione, l’importanza di attivare servizi come la neuro psichiatria Infantile completamente assenti in regione, i patti educativi di comunità, di incentivare i ragazzi alla partecipazione alla cosa pubblica come hanno già proposto i giovani nell’incontro con i candidati ed infine chiede  di attivare  l’osservatorio regionale sulla infanzia e l’adolescenza per dotare la regione di un sistema  indispensabile di monitoraggio dei bisogni, delle risorse e della qualità degli interventi. Giuseppe Marino, coordinatore regionale delle Camere Minorili, di fronte alla drammaticità dei dati che registrano numeri alti di disagio e devianza minorile ha chiesto una assunzione di responsabilità anche al governo regionale, in particolare propone di programmare assieme agli uffici giudiziari minorili un piano di contrasto alla devianza minorile e di aderire come regione Calabria al protocollo sottoscritto da diversi soggetti pubblici impegnati su questi temi.Luciano Squillaci, portavoce regionale del Forum del Terzo settore, al quale aderiscono oltre 500 organizzazioni, ha evidenziato come serve ricostruire un patto per fare uscire la regione dalla arretratezza che prima di tutto è culturale, politica educativa e poi  economica, per costruire quel villaggio che aiuti i bambini a crescere e i più fragile a non restare soli.Per questo serve anche co-programmazione e co-progettazione tra istituzioni e terzo settore iniziando dai piani di zona che sono partiti ricordando che la riforma del Welfare è solo all’inizio.

    Per i candidati, Amalia Bruni,aderendo al documento ed alle proposte della rete, ha sottolineato come serve ricucire un tessuto sociale che parta proprio dalla famiglia e dai minori, ha citato il dato del 50% di mortalità infantile in calabria in più rispetto alle altre regioni, la necessità delle di garantire test di gravidanza gratuiti alle donne, e per fare queste cose serve una politica rinnovata non ostaggio delle lobby.

    Luigi De Magistris confermando il suo impegno a sostenere le quattro proposte ha dichiarato inaccettabile il ritardo di 20 anni della Calabria nella attuazione della riforma del Welfare che vede uno splendido terzo settore a fronte di inadempienze gravi  della regione ed in parte degli enti Locali,  l’importanza di un patto di coesione sociale, di un rinnovamento di metodi e di persone che  rappresentano le gambe su cui viaggia il cambiamento.

    Roberto Occhiuto scusandosi per l’assenza ha espresso condivisione del documento proposto dalla rete sottoscrivendo la carta di impegno recependo  le quattro proposte presentate.

    Ha concluso Carla Sorgiovanni, referente regionale di Save The Children e portavoce della rete Con i minori e le famiglie, con l’apprezzamento del lavoro congiunto prodotto dalle associazioni aderenti, del ricco confronto con i candidati, come primo passo di un dialogo e di una collaborazione che continuerà anche in futuro e dove le quattro proposte avanzate, se saranno effettivamente realizzate, potranno segnare una importante differenza rispetto al passato e avviare una nuova stagione dei diritti dei minori e delle famiglie calabresi.

    AMALIA BRUNI

    Amalia Bruni, candidata per il Centrosinistra alla guida della Regione ha incontrato questa mattina presso il Comitato elettorale di Lamezia Terme il Movimento Donne per le Donne. Nata da poco l’Associazione si interessa di donne malate di tumore, in trattamento oncologico e si prodiga per dare sostegno e assistenza, sia per la prevenzione sia per il  post operatorio. Raffaela Renne, candidata della lista Bruni ha sottolineato l’importanza dell’associazione spiegando le modalità di come opera l’associazione. Donne per le Donne, presente con esponenti di tutte le province ha esposto i problemi che riguardano tutti coloro che sul territorio calabrese hanno problemi con la sanità a vario titolo. Le donne hanno chiesto che Amalia Bruni rappresenti, grazie alla sua esperienza le istanze di chi spesso rimane in silenzio perché non ha raccomandazione, di chi soffre e di chi non ha la forza di alzare la voce davanti al sopruso. Amalia Bruni: “La Calabria deve riavere una sanità che funziona per ridare dignità a tutti i cittadini, senza escludere nessuno. Non c’è miglioramento della vita dei cittadini se non cambia la situazione della Sanità. Noi metteremo gli uomini giusti al posto giusto perché questo avvenga. Dobbiamo lavorare per una Calabria  normale che appartenga a tutti i calabresi onesti e di buona volontà. La Calabria deve essere amministrata dai calabresi, non abbiamo bisogno di un Papa straniero e io sono una calabrese doc”. 

     

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