Abramo nella giunta regionale? Il comitato pro Stazione Sala tra speranze e richieste

"Riuscirà la città di Catanzaro a riavere una infrastruttura ferroviaria degna per un capoluogo di regione?"

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    “Voci insistenti che provengono dall’entourage del neo presidente della Regione Roberto Occhiuto, danno per molto probabile l’entrata nella giunta Regionale del Sindaco di Catanzaro Sergio Abramo, in quota Coraggio Italia. Se mai ciò avvenisse, non potremmo che essere contenti per Abramo che, da tempo, sembra avere lavorato per questa nomina. Ma saremmo contenti anche perché da Sergio Abramo ci aspettiamo un fattivo interessamento per la riattivazione della Stazione Ferroviaria di Catanzaro, sita nel quartiere Sala”. E’ quanto si legge in una nota del comitato pro Stazione Sala.

    “Ora – si legge – che lo stesso Presidente Occhiuto afferma che l’incremento delle dotazioni infrastrutturali della Calabria è una priorità del suo programma finalizzato alla crescita economica e sociale della regione e che l’enorme disponibilità di fondi provenienti dal PNRR renderanno possibile la realizzazione di progetti finora accantonati, non v’è dubbio che, tra questi, vi debba essere la Stazione di Sala, la cui dismissione nel 2008 ha sancito il declino della città capoluogo di regione e il suo isolamento rispetto alle direttrici ferroviarie nazionali e regionali. Sergio Abramo, d’altronde, nella duplice veste di Sindaco e di Presidente della Provincia di Catanzaro, si è più volte dichiarato pubblicamente favorevole alla riattivazione della Stazione di Catanzaro Sala, e nel 2020 ha anche indirizzato circostanziate missive all’allora Presidente del Consiglio, nonché ai ministri per il Sud, per lo Sviluppo Economico e per le Infrastrutture e Trasporti”.

    “Riuscirà la città di Catanzaro a riavere una infrastruttura ferroviaria degna per un capoluogo di regione? – si chiede il comitato. Noi crediamo che sia possibile, anche perché, oltre alla presenza di un assessore catanzarese e alla disponibilità di fondi europei e statali, la realizzazione dell’opera, dall’apertura del cantiere fino al suo collaudo, può agevolmente rientrare nei tempi previsti dalla Comunità Europea”.

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