Drug family, organizzazione criminale su base familiare (I NOMI)

Specifici ruoli assegnati ad ogni componente, a partire dai promotori, passando per gli organizzatori degli approvvigionamenti fino ad arrivare agli incaricati della distribuzione al minuto di marijuana, hascisc, cocaina ed eroina

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    Un’organizzazione criminale su base familiare operante nell’area sud di Catanzaro, nel quartiere Aranceto, dedita allo spaccio di stupefacenti, con la cessione fatta direttamente nelle abitazioni dello stesso quartiere diventato un vero proprio market della droga, la cui attività non si è fermata neanche durante il lockdown. E’ quanto emergerebbe dall’operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro e portata a termine da carabinieri e polizia con l’esecuzione di 30 misure cautelari denominata, non a caso, “Drug family”.

    Secondo l’accusa, l’organizzazione era ben strutturata, con specifici ruoli assegnati ad ogni componente, a partire dai
    promotori, passando per gli organizzatori degli approvvigionamenti fino ad arrivare agli incaricati della distribuzione al minuto di marijuana, hascisc, cocaina ed eroina. In una occasione un assuntore, dopo aver acquistato la droga, l’ha consumata nel cortile di una scuola nelle vicinanze, dove si era introdotto abusivamente, e dove è stato individuato dalle forze di polizia.
    L’operazione è stata condotta dalla Compagnia carabinieri di Catanzaro e dalla Squadra mobile, supportati in fase esecutiva delle Squadre di Intervento operativo del 14mo Battaglione Carabinieri “Calabria”, nonché dal Reparto prevenzione crimine “Calabria” e dalle unità cinofile della Questura di Vibo Valentia e da un elicottero del quinto Reparto volo della Polizia. Gli indagati – 18 in carcere, 10 ai domiciliari e 2 con obbligo di presentazione alla Pg – sono accusati a vario titolo
    di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio, estorsione.

    Il provvedimento scaturisce da due distinte attività condotte da carabinieri e polizia coordinate dalla Dda poi riunite in un’unica indagine per la concordanza di risultanze in ordine ai soggetti investigati e al contesto criminale di riferimento. A “difesa” del quartiere dalle forze dell’ordine, alcuni indagati avevano posizionato delle telecamere per sorvegliare l’arrivo delle pattuglie. In un caso è stata effettuata una vera e propria “imboscata” quando, dopo una segnalazione anonima al 112 per un falso reato, le pattuglie intervenute venivano fatte oggetto di una fitta sassaiola.

    In carcere

    Berlingieri Antonio
    Bevilacqua Fabio
    Bevilacqua Nico
    Catania Luca
    Critelli Fabio
    Mungo Giuseppe
    Pallerà Vincenzo
    Passalacqua Daniele
    Passalacqua Domenico Salvatore
    Passalacqua Enzo
    Passalacqua Fiorella
    Passalacqua Franco
    Passalacqua Marco
    Passalacqua Rossella
    Tropea Angela
    Veneziano Damiano
    Veneziano Giovanni
    Vetere Maurizio

    Ai domiciliari

    Berlingieri Nino
    Bevilacqua Cosimo ’97
    Bevilacqua Cosimo ’98
    Bevilacqua Luciano
    Bevilacqua Massimo
    Bevilacqua Maurizio
    Passalacqua Cosimo Damiano
    Passalacqua Domenico ’02
    Passalacqua Silvana
    Paparazzo Natascia

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