L’artista Mario Loprete su rivista ufficiale della Harvard University foto

Partecipa all'evento Harvard Advocate Spring 2021 con lo scopo di riconoscere e celebrare il lavoro degli artisti internazionali

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    The Harvard Advocate , rivista ufficiale della Harvard University , sabato 13 novembre ha organizzato l’evento: Harvard Advocate Spring 2021 Launch party, presso la sede della Harvard University, Cambridge, Massachusetts U.S.A.
    Scopo dell’evento è stato il riconoscimento e la celebrazione del lavoro degli artisti internazionali:
    Francisco Alarcon, Nila Annadurai, Lucy Jackson, Beatrice Modisett, Kit Pyne-Jaeger, Lana Reeves, Victoria Sanchez, Anastasia Sorochinsky, D.S. Waldman, Myles Zavelo e Mario Loprete.

    Durante la manifestazione è stata fatta la lettura e la presentazione dei progetti artistici degli Artisti che si sono distinti a livello internazionale con grande successo di critica e di pubblico.
    The Harvard Advocate , è la più antica rivista letteraria collegiale ,fondata nel 1866 e pubblicata ininterrottamente negli Stati Uniti. Nella sua lunga storia, può contare su T.S. Eliot, Conrad Aiken e Norman Mailer tra i suoi membri e E.E. Cummings, Jack Kerouac e Tom Wolfe come contributori alle sue pagine. Una rivista trimestrale, la missione di The Harvard Advocate è quella di pubblicare la migliore arte, narrativa, poesia e prosa che la comunità universitaria di Harvard offre.

    “Dipingere per me è il primo amore. Un amore importante, puro. Creare un quadro, partendo dalla spasmodica ricerca di un concetto con il quale voglio lanciare un messaggio per trasmettere il mio messaggio, è la base della mia pittura. La scultura è il mio amante, il mio tradimento artistico alla pittura. Quell’amante voluttuosa e sensuale che mi regala emozioni diverse, che tocca corde proibite…

    In quest’anno ho lavorato esclusivamente alle mie sculture in cemento.
    Per le mie sculture in cemento uso il mio abbigliamento personale. Attraverso alcuni processi artistici, in cui utilizzo gesso, resina e cemento, li trasformo in opere d’arte da appendere. La mia memoria, il mio DNA, i miei ricordi rimangono concretizzati dentro, trasformando la persona che guarda le opere d’arte una sorta di archeologo postmoderno che studia il mio lavoro come fossero artefatti urbani.
    Mi piace pensare che chi guarderà le mie sculture realizzate nel 2020 potrà percepire l’angoscia, la vulnerabilità, la paura che ognuno di noi ha provato di fronte ad un problema planetario che era covid 19…sotto uno strato di cemento ci sono i miei vestiti con cui ho vissuto questo periodo nefasto.
    abiti sopravvissuti al covid 19, molto simili a quelli sopravvissuti alla catastrofica eruzione di Pompei bimillenaria, capaci di raccontare l’incapacità dell’uomo di affrontare il dramma delle vite spezzate e delle economie distrutte.
    Negli ultimi 2 anni circa 250 riviste internazionali hanno scritto del mio lavoro accendendo i riflettori sul mio progetto artistico, attirando l’attenzione di importanti gallerie e collezionisti.
    Credo molto in questo progetto e spero di poter esporre in importanti spazi d’arte altri quelli già in programma”.

    Le prossime mostre:
    -dal 4 settembre 2021 alla North Carolina University of Charlotte
    -dal 1 ottobre 2021 alla Bibliotheke di Venlo in Olanda
    -dal 5 maggio 2022 presso l’AVAPAI COLLEGE PRESCOTT ART GALLERY di Prescott Arizona U.S.A.
    -nell’estate 2022 nel mio studio d’arte a Loosdrecht in Olanda
    -nel settembre 2022 al Falkirk Cultural Center – SAN RAFAEL – U.S.A.
    -nel settembre 2023 presso l’UNIVERSITÀ DOMINICANA DELLA CALIFORNIA a SAN RAFAEL – U.S.A.

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