Catanzaro Calcio, Noto vede il futuro roseo

Incontro con la stampa del patron giallorosso: nel mercato di gennaio siamo stati tra i migliori d'Italia

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    Sciarpa giallorossa al collo, volto sereno e tono entusiasta. Decisamente un altro Floriano Noto quello che questo pomeriggio, nella sala riunioni di via Gioacchino da Fiore, ha affrontato microfoni e taccuini per la tradizionale conferenza stampa di metà stagione del Catanzaro. Un Noto totalmente diverso rispetto a quello tirato ed inquieto dell’ultima volta, quando ad ottobre – sempre a quel tavolo, ma con umore ben più nero – sancì a parole e sguardi il divorzio con mister Auteri, l’arrivo di Grassadonia, e forse anche l’affievolirsi di un po’ di passione. Tutto pare diverso, ora. Anche l’aria attorno: più leggera e respirabile dopo la rivoluzione; l’ideale, insomma, per tornare ad infiammarsi. «A diciotto anni feci a pugni con un ragazzo – ha raccontato – oggi è diventato il mio migliore amico». Ed è bastato questo per spiegare un rapporto ricucito in pieno dopo gli attriti del passato e la voglia di remare tutti – vertici, allenatore e diesse – nella stessa direzione per centrare un obiettivo.

    Generico febbraio 2020

    «FUTURO ROSEO DAVANTI» – «Sono felice che tutto sia rientrato – ha detto Noto – Il chiarimento ha fatto bene ed ora l’entusiasmo è davvero condiviso da tutti. Con il mister ci sentiamo giornalmente, il rapporto che abbiamo instaurato va anche al di là del calcio, e quanto successo è ormai acqua passata». Si pensa solo al campo e alla classifica da scalare. E lo si fa con determinazione, augurandosi che «la stagione possa prendere ora la piega giusta», che si possa «continuare a marciare come gli ultimi risultati fanno sperare», per aprirsi a quel futuro che, senza remore o mezzi termini, non si fa fatica a prevedere come «roseo». «Ai tifosi dico solo di riprendere lo slogan della campagna abbonamenti – ha sottolineato il presidente – “insieme si può” fare tanto e dobbiamo provarci in maniera compatta, mettendo da parte pettegolezzi e negatività, guardando al buono e giocandoci già quest’anno la chance importante che abbiamo». Un appello a stringersi ancora di più attorno alla squadra, caricandola e generando ancor più entusiasmo.

    «MERCATO TRA I MIGLIORI D’ITALIA» – Come d’altronde la piazza ha iniziato a fare da diverse settimane esaltata da una campagna acquisti di assoluto valore, in linea con le rinnovate ambizioni della proprietà. «Secondo gli addetti ai lavori il nostro calciomercato è stato tra i migliori d’Italia – ha evidenziato Noto – C’è da fare per questo un plauso al diesse Logiudice perché non era affatto facile collocare così tante pedine altrove ed operare in entrata con tale spessore. I nuovi arrivati erano già nella lista dei desiderata di Grassadonia – ha puntualizzato – Auteri li conosce e ovviamente li voleva anche lui». Naturale che si pensi a dove le aquile avrebbero potute essere oggi se questi movimenti fossero stati fatti a giugno e non a gennaio. «All’epoca diversi giocatori hanno preferito altre realtà – ha chiarito Noto – Il budget messo a disposizione per il rafforzamento però era lo stesso. Qualche cambio d’orizzonte e magari qualche segnale divino ci hanno favorito ora, e visto che sono scaramantico non dico dove vorrei essere l’anno prossimo». Lo si intuisce bene, però, anche solo riflettendo sulla portata contrattuale degli accordi stretti con i vari Carlini e Di Piazza. Sempre sul mercato ma con uno sguardo al settore giovanile, non sono mancati i ringraziamenti a Carmelo Moro per l’operazione di prestito chiusa con la Fiorentina per Furina «I viola hanno vinto l’asta e ci auguriamo che possa essere l’inizio della carriera del ragazzo – ha detto Noto – La Fiorentina ha una società in parte calabrese, le tifoserie sono gemellate, chissà che non possa nascere altro».

    «STRUTTURE, NOTA DOLENTE» – Nel quadro idilliaco però c’è anche una sbavatura rappresentata dalla solita, annosa, questione strutture. «Si continua ad avere problemi – ha detto il presidente delle aquile – spero di incontrare presto il sindaco Abramo perché tra “Ceravolo” e Giovino sono tanti gli interventi da fare e sono le amministrazioni – Comune e Provincia – a doversene fare carico». Riprende quota l’idea di ristrutturare il campo sopra il Cimitero: nell’attesa «il club ha chiesto anche a privati la possibilità di allenarsi su qualche altro campo».

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