Catanzaro omaggia Paolo Rossi, il ricordo di club e bandiere

I giallorossi sui social: “Un onore averti visto in azione sul nostro prato”. Palanca: «Giocatore e uomo per bene». Borghi: «Perdita enorme per il calcio». Sabadini: «Ricorderemo le gioie che ci hai dato»

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    Un vecchio scatto della stagione 1981/82: sullo sfondo del “Ceravolo” si vede in primo piano un Paolo Rossi versione bianconera superare di slancio il giallorosso Costanzo Celestini. Poi una frase a margine: “Ci hai fatto sognare nelle magiche notti in maglia azzurra ed abbiamo avuto l’onore di vederti in azione sul nostro prato”.

    Così, sui propri profili social, il Catanzaro si è unito al grande coro di commiato per “Pablito” Rossi, eroe “Mundial” del calcio italiano scomparso oggi a 64 anni per una grave malattia. Sei in tutto gli incroci tra le aquile e l’indimenticabile punta di Prato, avversario negli anni con le maglie di Vicenza, Perugia e Juventus. Ed un gol all’attivo contro i giallorossi: quello firmato in Coppa Italia nel 1977 nel pareggio (2-2) contro la LaneRossi.

    LE BANDIERE – Messaggi di cordoglio sono arrivati anche da tante bandiere giallorosse del passato. Primo tra tutti Massimo Palanca che oltre ad essere stato avversario di Rossi in campo ha condiviso con lui anche l’esperienza dei Mondiali Militari a Damasco nel 1977.

    «Una brutta notizia – ha definito la sua scomparsa l’ex numero undici – Perdiamo un ottimo giocatore e soprattutto una persona per bene. Sicuramente si riunirà a Bearzot e Scirea». Commosso anche il ricordo di Giuseppe “Tato” Sabadini, esternato su facebook: “Ciao Pablito, anche tu ci hai lasciato ma noi tutti ricorderemo le gioie che ci hai dato”. E poi Carlo Borghi, di professione attaccante, proprio come la stella dei mondiali ’82. «E’ una perdita enorme per il nostro calcio – ha detto l’ex giallorosso – che arriva subito dopo quella di Maradona. Pensi a Paolo Rossi e subito vengono alla mente le immagini del miracolo di Spagna. Era un attaccante svelto e furbo, un signore dentro e fuori dal campo. Il nostro ultimo incontro? Un paio di anni fa nella sua azienda vicino Arezzo: bello averlo conosciuto anche in altri panni oltre a quelli del calciatore».

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