Catanzaro, i minuti finali sono una maledizione. E Calabro spiega il perché

Giallorossi puniti a Catania come in precedenza contro Palermo e Juve Stabia: senza questi errori le aquile sarebbero ad un punto dal Bari

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    Terzo, sì, ma senza nessuno con cui condividere il gradino del podio e ad una sola lunghezza dal Bari di Auteri. Così avrebbe potuto festeggiare il Natale il Catanzaro se non si fosse fatto frenare nel suo incedere dalla maledizione degli ultimi cinque giri d’orologio. I minuti finali, quelli fatali contro Palermo, Juve Stabia e Catania, che oltre a modificare al ribasso le statistiche dei successi in stagione hanno privato le aquile di sei punti totali a bilancio.

    FINALI AMARI – Davanti in tutti e tre i casi, poi ripresi per beffa: allo scoccare del minuto ottantotto contro i rosanero con la punizione di Almici, all’ottantaseiesimo contro le vespe con la freccia di Golfo, all’ottantasettesimo a Catania con la penetrazione centrale di Manneh. Anche contro la Cavese i giallorossi hanno subito negli istanti finali – nel recupero, il rigore di Germinale – ma almeno in quel caso il doppio vantaggio precedente ha consentito di evitare l’accumulo di ulteriore ritardo. Valido solo per le statistiche anche il quinto schiaffo di Terni impartito oltre il novantesimo da Ferrante dal dischetto. Una spiegazione al trend, tra le righe, l’ha data Calabro mercoledì sera giustificando il calo giallorosso con la fatica delle punte. «Le forze sono venute meno e non siamo riusciti a prendere l’avversario alto come nel primo tempo. E’ dagli attaccanti che parte la fase difensiva, se non si fa bene il baricentro inevitabilmente arretra».

    SETTANTESIMO DOLCE – Minuti finali caldi in negativo, decisivi a singhiozzo in senso opposto. Se si esclude la rete dell’orgoglio a “Marassi” contro il Genoa in Coppa Italia maggiore – a sei dal termine, il due a uno firmato Fazio – e quella dell’allungo contro i metelliani al “Ceravolo” – all’ottantacinquesimo, Di Piazza – poco si è riuscito a spostare in termini di equilibrio negli istanti prima del gong. Allargando il raggio è la sfida contro la Turris quella in cui i giallorossi hanno dimostrato la migliore uscita alla distanza con il centro a dieci dal termine di Evacuo ed il tris a partita già decisa di Curiale. Decisamente meglio attorno al settantesimo, il Catanzaro, con ben sei reti messe a segno in questa parte di gara su ventidue totali.

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