Quando nel 2018 a Catanzaro Roberto Mancini diceva: “L’Italia non ha bisogno di modelli altrui” foto

Nel luglio 2018, dal palco del "Premio Ceravolo", l'allora neo ct tracciava la rotta: «Rimboccarsi le maniche». Esattamente tre anni dopo, a Wembley, il trionfo europeo

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    Wembley ammutolita per parte inglese, l’azzurro ed il tricolore a dominare sugli spalti. Giorgio Chiellini che alza la coppa, i compagni attorno a lui a fare festa, persino l’eroico Spinazzola nel mucchio, con tanto di stampelle capovolte roteate in aria. E poi Gianluca Vialli in versione direttore d’orchestra: le note di “Notti magiche” che risuonano ovunque ed i reali inglesi che sfilano verso l’uscita. Alla chetichella. Resterà questa istantanea ai posteri per celebrare l’Italia campione d’Europa 2020/21. Una foto che fissa il momento del trionfo, l’apoteosi di una serata davvero magica, il sigillo perfetto ad un percorso non privo di avversità e partito da lontano. Da Catanzaro, probabilmente.

    UNA VIA IMMAGINATA, UNA VETTA RAGGIUNTA – Proprio qui infatti Roberto Mancini aveva fatto una delle sue prime uscite da nuovo cittì della Nazionale, dopo l’avvicendamento in panchina con Giampiero Ventura. Era il 25 luglio 2018, l’occasione: il “Premio Ceravolo”, kermesse diventata tradizione negli anni a Catanzaro, ideata da Maurizio Insardà e giunta alla sua decima edizione prima dello stop per il covid. Per gli azzurri si trattava di un momento delicato – fuori dai Mondiali e nello sprofondo rosso di un ranking mai così triste – e dal palco, con il premio in mano, l’allora neo commissario tecnico, oggi selezionatore dei campioni d’Europa, già immaginava la risalita.

    Ne tracciava già la rotta. «Tutte le nazioni hanno dei momenti storici in cui le cose non vanno benissimo, altri in cui bisogna rimboccarsi le maniche e dare di più. L’Italia questo deve fare, aspirando ad un modello proprio, senza guardare in casa d’altri perché non ne ha bisogno». Tre anni dopo quelle parole si sono fatte fotografia. “The italian job” il titolo dello scatto, per dirla alla maniera dei sudditi di Sua Maestà. E sullo sfondo anche un po’ di Catanzaro.

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