La notte di Francavilla gela il Catanzaro: questione di stanchezza ma soprattutto “di coperta”

Ultima da incubo per le aquile che perdono e sprofondano. Vivarini: «Siamo corti. Le altre hanno cambi che danno forza, noi no». Bearzotti e Cinelli prove da dimenticare; la luce è nei piedi di Carlini e Vandeputte

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    Questione di stanchezza, di lucidità andata scemando alla distanza dopo un approccio che era sembrato positivo. Ma anche e soprattutto di «coperta»: troppo corta e troppo leggera per pensare di potersi riscaldare nella fredda notte di Francavilla. E’ rimasto gelato il Catanzaro: di ghiaccio al “Nuovarredo Arena” dove è maturata ieri sera la quarta sconfitta in campionato dopo quelle già mandate giù a fatica contro Monopoli, Bari e Turris. Gelato ed impotente davanti al kappao più inaspettato che regala un Natale di poca serenità vista la classifica, che prepara un gennaio da bivio per molti, che chiude con l’amaro il 2021 e con lo stesso gusto apre il girone di ritorno. Difficile dissimulare la delusione. Vivarini però ci ha provato a fine gara tentando di non lasciare a vedere tutto il nero e tutto il negativo di un momento evidentemente difficile.

    «SIAMO CORTI» – «Al di là del risultato ho visto una squadra che ha approcciato bene alla gara ed ha giocato con personalità – il suo commento a sconfitta sancita – Purtroppo la partita in più nelle gambe ha pesato nella forza atletica così come il fatto di non avere a disposizione quei cambi capaci di modificare il volto a match in corso. Siamo corti come rosa – l’affondo significativo – le altre hanno dei cambi che danno forza noi invece facciamo più fatica ». Questo, più che la classifica – «siamo tutti lì, ad una manciata di punti» – pare preoccupare maggiormente il tecnico. Ed è un tasto che non può che far scattare l’allarme in via Gioacchino da Fiore ad una settimana ormai dall’inizio del mercato di riparazione.

    LO HA DETTO IL CAMPO – Francavilla qualcosa ha detto tra le righe: ha confermato l’inconsistenza di Bearzotti sulla corsia di destra, per esempio, e sottolineato ancora una volta lo scarso stato di forma di Cinelli – corpo avulso in mediana, protagonista suo malgrado da subentrato anche del gol del sorpasso pugliese. Ha fatto vedere un Martinelli in difficoltà con Perez, bruciato da Mastropietro in occasione del gol, e ratificato l’opinione generale – già di per sé conclamata nelle precedenti uscite – che le uniche fonti di qualità nelle giocate sono i piedi di Carlini e Vandeputte. Troppo poco per accendere anche solo un fuoco di bivacco a dicembre. Troppo poco per non rimanere di ghiaccio anche davanti ad una non irresistibile Virtus.

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