“Si discuta dei Comuni”, la proposta di Scerbo all’assemblea dell’Anci

Prevista per il 14 luglio l'elezione del nuovo presidente regionale

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    “I mesi difficili che abbiamo alle spalle impongono una riflessione seria sul ruolo dei Comuni e sui problemi che quotidianamente vivono gli enti locali calabresi, ecco perché, in vista dell’assemblea congressuale di Anci Calabria si apra il confronto sulle tante questioni aperte che interessano i comuni calabresi, abbandonando le solite vecchie logiche di mera appartenenza o interessi di bottega”: è l’auspicio del sindaco di Marcellinara Vittorio Scerbo, componente del direttivo di Anci Calabria, che ormai da tempo sollecita una nuova rappresentatività e autorevolezza dell’Associazione dei Comuni in Calabria che il 14 luglio prossimo eleggerà il nuovo presidente regionale.

    “Io sarò in campo – ha dichiarato il sindaco Vittorio Scerbo– perché è necessario rilanciare l’ANCI in Calabria per riportare al centro dell’attenzione l’importanza dell’autonomia associativa per svolgere quel ruolo credibile e autorevole a tutela e supporto di tutti i Comuni calabresi: bisognerà per questo dedicarci molto tempo ed essere voce libera di fronte ai problemi da affrontare nel post-covid nella nostra regione. Per questo – ha proseguito il Sindaco Vittorio Scerbo – chi già guida ambiti territoriali, autorità varie e quant’altro non può certo garantire il tempo necessario e il ruolo “super partes” che oggi richiede l’associazione che riunisce i comuni calabresi.

    “L’ANCI, infatti,  di fronte ai temi comuni, nel rapporto con la Regione, soprattutto, deve porsi senza condizionamenti di appartenenza politica o di colore di questa o quell’Amministrazione. Bisogna sviluppare, per questo, un concetto di comunità e di rete fra enti che sappiano fare massa critica per agire in maniera unitaria a difesa delle istanze di tutti ”.

    “Serve ora necessariamente per Anci – ha concluso il sindaco Vittorio Scerbo – un presidente,  Sindaco, legittimamente eletto, senza più artifici di rappresentanza a chi nemmeno li possiede nel Comune aderente perché altrimenti si perde il senso delle cose. Mi auguro, in conclusione, che anche in maniera coscienziosa tutti i Comuni non i regola con le quote associative lo facciano in tempo, entro il 7 luglio, per un’assemblea che sia il più possibile partecipata ed inclusiva”.

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