Stop agli incarichi nelle strutture speciali della Cittadella Regionale

Lo dispone il dirigente generale al Personale in attesa di acquisire pareri dal ministero sulla legittimità dell’indennità forfettaria agli incaricati

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    Stop temporaneo a nuovi incarichi nelle strutture speciali nei dipartimenti e assessorati della Giunta regionale. È quanto viene disposto con effetto immediato da una nota di Sergio Tassone, dirigente generale al Personale della Regione Calabria, indirizzata mercoledì 13 aprile al presidente della giunta, agli assessori, al capo gabinetto, ai dirigenti apicali, ai dipendenti incaricati di strutture e per conoscenza al collegio dei revisori.

    Si tratta di una disposizione temporanea, come specifica la stessa nota, per non complicare ulteriormente la delicata questione che si è sviluppata intorno alla corresponsione dell’indennità forfettaria attribuita ai componenti delle strutture speciali e ausiliarie la cui sospensione è stata sollecitata dal Collegio dei revisori nel marzo scorso. Le strutture speciali e le relative indennità sono disciplinate dalla legge regionale numero 8 del 1997. L’articolo 3 al comma 2 stabilisce l’entità (in lire) dell’indennità: “Ai responsabili delle strutture speciali compete per la durata dell’incarico, oltre al trattamento economico in godimento, una indennità forfettizzata di Lire 15.000.000 (quindici milioni) in dodici rate mensili ed ai restanti componenti delle medesime strutture, oltre al trattamento economico in godimento, compete un’indennità in dodici rate mensili, correlata alla qualifica funzionale rivestita secondo la tabella: Qualifiche funzionali: II 3.600.000, III 4.800.000, IV 6.000.000, VI 7.200.000, VII 8.400.000, VIII 9.600.000”.

    Nella nota il dirigente generale ricostruisce la vicenda che, oltre ai risvolti regolamentari e contabili, ha precedenti di ordine giuridico essendosi pronunciato in merito il Tribunale di Catanzaro e conseguenze di ordine politico perché investe un particolare aspetto della funzione istituzionale di assessori e consiglieri regionali da sempre molto discussa, essendo l’individuazione dei componenti delle strutture ausiliarie di carattere fiduciario.

    Il collegio dei revisori dell’Amministrazione regionale con nota del 24 marzo 2022 aveva chiesto “la sospensione dell’erogazione dell’indennità di Struttura prevista dall’art. 3, comma 2, della l.r. n. 8/1197”.  In un primo tempo, la dirigenza del Dipartimento personale, in riscontro, aveva specificato che ”l’indennità citata trova il proprio fondamento nella l.r. 29 ottobre 2001, n. 24 e successiva deliberazione di giunta regionale di attuazione n. 47 del 15 gennaio 2002”.

    Ma i revisori insistono:  “Con verbale del 4 aprile 2022, il Collegio dei Revisori, ritrasmettendo la suddetta richiesta, riteneva persistere le criticità segnalate e invitava la Giunta ed il Consiglio regionale a consultare gli Organismi sovraregionali competenti ed in particolare il Ministero per gli Affari regionali e le autonomie, chiedendo, altresì, di essere messo a conoscenza dell’esito delle suddette verifiche”. A questo punto, il d.g. Tassone investe l’Avvocatura regionale della problematica “acquisendo il relativo parere dal quale si evince la mancata abrogazione della l.r. n. 24/2001, diversamente da quanto ritenuto dal Collegio dei Revisori”.

    In conseguenza delle divergenze interpretative sulla legittimità o meno dell’erogazione delle indennità, il dirigente generale “al fine di non creare un contenzioso dagli esiti incerti, con danni all’Amministrazione, comunica che assumerà le determinazioni definitive alla luce del parere del Ministero per gli Affari regionali e le Autonomie. Si informano gli individuanti (assessori e dirigenti apicali) dei soggetti destinatari degli incarichi di Strutture che, nelle more del parere di cui al capoverso precedente non verrà dato corso a richieste, pendenti o nuove, di incarico”.

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