Calcio, Catanzaro scialbo: contro la Casertana un’occasione persa fotogallery

Pochi spunti giallorossi contro un avversario con tante assenze. Calabro: «Ci rode». Casoli tra i migliori, attacco impreciso

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    Due punti persi o uno guadagnato? Dieci giorni dopo Vibo torna a chiederselo il Catanzaro. E questa volta la risposta è intrisa di meno soddisfazione visto che a differenza del derby – che qualche risposta era pur riuscito a darla, soprattutto in termini di carattere – poco o nulla di apprezzabile rimane in mano dopo la sfida del “Partenio” contro la Casertana. Due punti persi, decisamente sì. Annegati nella noia di un incontro lento in cui il maggiore spessore giallorosso – al netto di un turnover comunque sempre tra big – non è riuscito a spuntarla su un avversario privo del suo faro Castaldo e dei suoi moschettieri Fedato, Cavallini e Santoro. Un mezzo giro a vuoto, concepibile in una fase ancora di assemblaggio e con tanti impegni ravvicinati, ma da non ripetere per evitare di accumulare ritardo dalle zone che contano.

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    CASOLI IL MIGLIORE – Pochi gli spunti offerti da parte giallorossa ed occasioni prodotte con il contagocce puntualmente steccate. A dover scegliere il migliore in campo si potrebbe dire Casoli visto che sono stati i suoi cross ad innescare gli unici due tentativi d’offesa mal sfruttati dall’attacco; il meno in palla forse Garufo, poco a suo agio nella coperta difesa a quattro disegnata da Calabro ed autore di sbavature al veleno a pochi passi da Branduani. Manovra ingolfata al centro, punte spuntate davanti: Curiale e Di Massimo non hanno praticamente mai concluso, Di Piazza ha mostrato ancora i limiti di una condizione non perfetta – «Ha giocato da stirato» ha ammesso Calabro a fine gara – ed anche Evacuo è incappato in una giornata di scarsa precisione nei centimetri decisivi.

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    «DELUSO SOLO DAL RISULTATO» – Difficile vincere così. Eppure la prestazione non è dispiaciuta troppo al tecnico giallorosso che a fine gara si è detto amareggiato più che altro «per il risultato»: «Il pallino del gioco è sempre stato in mano nostra ma è mancato il guizzo finale – il suo commento – Pensavamo di giocare contro un 4-3-3 invece ci siamo trovati davanti un 3-5-2 ed abbiamo dovuto fare di necessità virtù, adattandoci e cercando con il doppio esterno di sfruttare lo spazio lasciato dai terzini. Avremmo meritato i tre punti – ha aggiunto – Ci rode come a Vibo».

     

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